Dopo una partita vinta facilmente contro il C.U.S. Roma (giovedì 21 aprile) ed un tiratissimo allenamento presso il campo delle Fiamme Oro Rugby (il giorno dopo), la visita del Rugby Educativo San Donà, serbatoio giovanile della fortissima compagine militante in serie A (tutti i giocatori della prima squadra, con l’unica eccezione di Gary Saifoloi, sono prodotti del vivaio locale) ha trovato il suo coronamento nel test match disputato sabato scorso presso lo stadio “Giannattasio/Stella Polare”.
Come prologo, nel prato antistante lo stadio, su un campetto regolare disegnato e delimitato con coni e bandierine, una trentina di bambini della Nea Ostia (un numero esorbitante attese le vacanze pasquali) hanno dato vita ad un colorato e vivace allenamento tra U8, U10 ed U12, opportunamente pilotato. Poi, alle 13:40, mentre i piccoli e i loro genitori terminavano di fruire il loro terzo tempo, scendevano in campo i “grandi”, gli U16: quello che un giorno i piccoli potrebbero diventare. E si accendeva il sipario su un sano e sportivo agonismo: due modi di vivere ed intendere il rugby diversi alla stessa età. Una partita gagliarda, giocata sul vigore fisico e la
determinazione, che ha visto uscire vincitori dal campo gli ospiti veneti per 54 a 17. Il risultato non deve però trarre in inganno ed essere giudicato troppo penalizzante per la franchigia composta da Nea Ostia/Fiamme Oro/Fiumicino. L’incontro ha infatti avuto due facce nette e diversamente marcate: un primo tempo molto combattuto, tirato ed equilibrato, terminato con il parziale di 19 a 12 per il San Donà, che vedeva schierati i 13/15 della formazione titolare padrona di casa (assenti per precauzione, causa risentimento muscolare, il fortissimo estremo Cervelli e l’apertura Melone); nel secondo tempo, invece, sia per risparmiare alcuni importanti elementi in previsione della partita decisiva per l’assegnazione del titolo di domenica prossima 1 maggio che per dare ai rincalzi la possibilità di acquisire minutaggio ed esperienza di alto profilo, l’allenatore Proietti dava agognato spazio alle 8 riserve a disposizione che, comunque non hanno deluso, mostrando ampi e positivi margini di crescita e miglioramento. I ragazzi veneti (tutti classe ’95, arricchiti con 4 ’96) hanno mostrato sul campo un rugby spettacolare e vigoroso, molto deciso, fatto di una eccellente e veloce prima fase, forte capacità d’impatto, ferrea determinazione, tempismo e pulizia sui punti di incontro e possesso palla, imperniato su un forte collettivo, conscio delle proprie capacità. I pari età nostrani, invece, seppure sorpresi dalla vigoria e dall’esperienza degli ospiti, hanno esibito buone doti agonistiche, rimanendo sempre in partita e facendo notare la disponibilità di buone individualità che potranno tornare utili in prospettiva futura sia alla categoria U16 che a quella superiore.
“Questo incontro non è stato organizzato per il mero aspetto sportivo, ma anche per quello educativo – ha detto alla fine il Presidente della Nea Ostia RFC Crocesi - Il nostro principale desiderio è quello di confrontarci con culture sportive diverse per fare sì che i ragazzi riescano a vedere cosa c’è al di là del proprio orizzonte e crescano non solo come atleti ma, soprattutto, come uomini. Proprio per questo voglio ringraziare il presidente del Rugby Educativo San Donà, Orietta Cibin e lo staff con cui ci ha visitato, per averci dato questa stupenda occasione di crescita.”. Al termine della partita un sontuoso terzo tempo offerto dai genitori della franchigia (rinforzati dai genitori dei piccoli della Nea Ostia, opportunamente rimasti per dare il loro “sostegno”) agli apprezzati ospiti ha completato il quadro di una giornata di sport ed allegria. “Quella di oggi è un’opportunità che dobbiamo dare a tutti i nostri ragazzi indistintamente: qualcuno, cogliendola, magari scoprirà in sé stesso la forza e la motivazione per diventare un campione mentre altri, i più, riusciranno a completare il proprio percorso di formazione individuale e saranno “ruggers” veri, non semplici giocatori di rugby – gli fa eco l’Event & PR Manager della NORFC - Cosa intendo con questo? Che la nostra speranza è che tutti i ragazzi, assimilati i valori che rende unico il nostro sport, riescano ad metterli in pratica nella vita di ogni giorno emergendo come persone, imparando ad affrontare le difficoltà che quotidianamente verranno loro riservate senza mai scoraggiarsi o nascondersi. Quella di oggi è stata una grande vittoria di sport ottenuta grazie a tutti questi meravigliosi ragazzi: quelli del San Donà ed i nostri! Ma anche grazie agli infaticabili genitori della nostra franchigia che, uniti, hanno contribuito alla costituzione di un clima d’amicizia davvero unico!”. Intanto un altro importantissimo risultato è stato raggiunto dalla società guidata da Crocesi & co.: i ragazzi della Nea Ostia RFC U16, infatti, il prossimo settembre si recheranno in Veneto per una settimana di pre-season ed allenamenti congiunti con i pari età del San Donà. È proprio il caso di dire: due mondi diversi, un unico linguaggio sportivo!
Carmine Amoroso