Roma - Ricordate cosa urlò Fabio Caressa, 13 anni e 18 giorni fa, dopo il rigore di Fabio Grosso, nella finale dell'Olimpia Stadion di Berlino? Per chi avesse dimenticato, penserò a rinfrescare la memoria "E Allora diciamolo tutti insieme, quattro volte: campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo. Abbracciamoci forte e vogliamoci tanto bene! Perché abbiamo vinto tutti, abbiamo vinto tutti stasera, abbiamo vinto tutti, amici! Guardate dove siete, perché non ve lo dimenticherete mai! Guardate con chi siete, perché non ve lo dimenticherete mai! E Sarà l'abbraccio più lungo che una manifestazione sportiva vi abbia mai regalato, forse uno dei più lunghi della vostra vita! Abbracciatevi forte e abbracciate soprattutto questa meravigliosa squadra che ha vinto soffrendo. Questa volta abbiamo vinto noi."

Ma il Settebello può cantare anche come faceva Il Blasco proprio 8 anni fa, ai tempi del trionfo di Shanghai "Io sono ancora qua...eh già." Infatti, è dal 2011 che l'Italia è una presenza fissa tra le prime 4 formazioni migliori del pianeta (ed è la quarta affermazione italica, come nel calcio).

Ma questa, consentitemi il termine, è stata una vera e propria vendetta, in cui ci siamo ripresi quanto gli spagnoli, l'anno scorso, tramite un goal fantasma, ci hanno sottratto. Ma se, nel 2018, gli iberici ci impedirono l'accesso in finale nell'Europeo da loro ospitato, oggi i nostri ragazzi "si sono fatti pagare gli interessi", sotto forma d'oro iridato.

Quest'è la seconda volta per mister Campagna e 3 suoi giocatori, cioè Figlioli, Aicardi e Figari (e sarebbero stati 4, se Presciutti non si fosse infortunato).

Passando ora alla cronaca, l'equilibrio è durato per tutto il primo tempo, conclusosi 2-2. Ma dal secondo quarto, gli azzurri tornano in vantaggio e prendono il largo, mettendo in acqua tutta la rabbia dovuta al ricordo di 12 mesi fa unita alla voglia di rivalsa (incrementata dal fatto che i nostri dirimpettai odierni hanno perso in quella finale continentale), e lasciando agli avversari solo le briciole, grazie ad una organizzatissima difesa.

Alla fine, il punteggio è stato 10-5 in nostro favore, ma il trionfo dei nostri è meritato, in quanto sono stati anche capaci di non subire sconfitte, contrariamente alle cosiddette "Furie Rosse" (però attenzione, anche il Belgio viene chiamato con questo soprannome), durante la fase a gironi. Ora godiamoci il momento, ma tra non molto la testa dovrà essere proiettata all'Olimpiade a Tokyo.