Ostia - “Apprendendo che saranno avviati il monitoraggio e l’indagine epidemiologica delle emissioni elettromagnetiche delle nove antenne di telefonia mobile presenti sulla Torre Acea di viale della Vittoria, a Ostia levante, circoscritti alle vie limitrofe, esprimo sostegno ai cittadini che finalmente, dopo oltre tre anni di immobilismo, hanno visto ‘muoversi qualcosa’. Auspico inoltre il rapido avvio di una indagine epidemiologica sul territorio, un’area dove è stato  rilevato un alto numero di patologie tumorali infantili. Sostengo  la battaglia che sta portando avanti l’associazione Minerva Pelti onlus”.

 

 

 

Lo dichiara Andrea Gasparini, portavoce dei Verdi del municipio XIII.

 

 

“Sono genitori di bambini malati di patologie tumorali dipese, come denunciato dalle famiglie, non soltanto all’elettrosmog ma da una serie di fattori ambientali. Solamente nel  biennio 2007/2009 si sono registrati 21 casi di tumori solidi e leucemie infantili al Lido. La Asl RmD ha effettuato un monitoraggio ma esteso a tutti i municipi e al comune di Fiumicino, territori  di  sua competenza, non rilevando dati significativi. In realtà”, spiega Andrea Gasparini, “occorre uno studio mirato e circoscritto ad Ostia”.





“Tornando alle antenne,  merito ad  Alessandra Perlusz, presidente del comitato di quartiere Parco Della Vittoria-Silvio Messina, che nel corso degli anni si è battuta con coraggio senza mai arrendersi, lottando e manifestando per il sacrosanto diritto alla salute messo a repentaglio dalla massiccia esposizione all’elettrosmog. La presenza dei ripetitori, che inizialmente erano 24 poi ridotti a nove, ha infatti causato un preoccupante aumento delle patologie tumorali con numerosi decessi nei palazzi circostanti la torre”.

 

 

 

 

“Facendo un passo indietro”, continua Andrea Gasparini, “nel corso del 2007, nell’ambito dell'Osservatorio sull'elettrosmog, istituito con delibera di consiglio del XIII municipio su  iniziativa dell'assessore Paolo Stellino veniva prima (a marzo) vagliata la possibilità di realizzare un piano di delocalizzione e dismissione delle 24 antenne allora presenti sulla torre insieme a gestori di telefonia mobile ed ai comitati, in primis il CdQ Parco della Vittoria-Silvio Messina ed in seguito, a novembre, veniva redatto, insieme ai rappresentanti dei cittadini, un accordo d'intesa da sottoporre alle amministrazioni comunali ed municipali, ai responsabili dei gestori di telefonia mobile Vodafone, Ericcson, Wind e Telecom”.

 

 

 

“Sempre a novembre 2007 fu firmato, tra le parti, un accordo d'intesa vincolante che prevedeva tra l'altro: il monitoraggio con centraline delle aree circostanti la torre, la riduzione delle antenne da 24 a 9 ed entro sei mesi ed una diversa localizzazione  delle 9 rimanenti. Nel 2008 si è avuto un cambio di colore della giunta passata al centrodestra e dal giugno 2008 l'Osservatorio sull'elettrosmog non è stato più convocato fino al suo scioglimento. E senza  predisporre nessun altro strumento  al fine  dell'individuazione dei siti alternativi per la  delocalizzazione degli impianti”.

 

 

Un’occasione persa, come i Verdi hanno più volte ribadito, chiedendo, con forza, l’apertura di un tavolo a tutela della salute dei cittadini.

 

 

“Le 15 antenne furono delocalizzate solo il 18 marzo 2009: con  il monitoraggio ancora  da venire e le 9 rimanenti ancora lì”.

 

 

 

“La situazione è rimasta completamente ferma per tre  anni. Adesso  l’avvio del monitoraggio e dell’indagine ma, torno a ripetere, non basta in quanto occorre”, sottolinea con decisione l’esponente ecologista, “l’intervento della politica. E’ la politica che deve intervenire e sciogliere il ‘nodo’. Noi Verdi, attraverso il presidente Angelo Bonelli, “a gennaio dello scorso anno abbiamo presentato un’interrogazione alla Regione Lazio, che su questa materia è latitante, affinché nel caso delle 9 antenne della Torre Acea provveda a delocalizzarle, come è di sua competenza. Il comune, da parte sua, dovrà fornire un piano regolatore: solo così si eviterà l’attuale far west. Nei cassetti capitolini giacciono 23.000 firme raccolte di cittadini”.