OSTIA - “Non più interventi a pioggia e basati sull’aspetto cronologico delle domande avanzate dai cittadini, ma interventi mirati per una scelta di campo culturale anche e soprattutto nei servizi sociali”. È uno dei passaggi dell’intervento dell’assessore alle politiche sociali, Lodovico Pace, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del progetto di indagine e rilevamento per il monitoraggio delle persone indigenti nel territorio lidense. Municipio XIII “pilota” nella Capitale che con l’istituto Isfol ha siglato un protocollo d’intesa grazie al quale il 1 settembre è partita la ricerca che porterà a scattare la fotografia, l’istantanea per delineare quanti sono i poveri del territorio e come e perché lo sono diventati.

 

Macad (Multidimensional Analysis of capability deprivation) è il titolo del progetto, un nuovo modo di analizzare per poter finalizzare gli aiuti in modo mirato. Isfol, università La Sapienza, Roma Tre e municipio XIII dunque insieme per arrivare tra otto mesi, al mese di maggio, quando tutti i dati saranno stati raccolti e saranno presentati ufficialmente a stampa e cittadini. “Qualche mese fa - ha dichiarato Pace - in concomitanza con l’inizio del percorso del Piano regolatore sociale, abbiamo sentito l’esigenza di approfondire e far emergere alcune situazioni che restano spesso sconosciute per la mancata conoscenza delle stesse. Ecco perché questa collaborazione con Isfol è utile. Per giungere alla consapevolezza culturale e alla sensibilità sociale e quindi alla spesa sociale intesa come investimento, punto d’arrivo per rendere autonomi i cittadini che si rivolgono a noi. Si tratta di una vera e propria rivoluzione nel campo dell’assistenza sociale, una rottura totale con il vecchio sistema che non si basa più ad esempio sulla per così dire anzianità della richiesta ma sulla vera analisi dei bisogni. Questo trova completamento in questa ricerca per arrivare eventualmente a modificare i nostri interventi. Non più pesca delle occasioni - ha concluso l’assessore Pace - ma consapevolezza dei nostri intendimenti per impostare il nostro lavoro”.

 

E il percorso, la ricerca, è iniziata il 1 settembre e a tutt’oggi sono un centinaio le persone che hanno risposto alle domande di un questionario proposto da Isfol e del quale sono destinatari tra le 1500 e le 2000 persone attualmente seguite a vario titolo dal segretariato sociale del municipio XIII. Tutto, come ha affermato Andrea Lazzerini, da 30 anni ricercatore Isfol “per tradurre la ricerca in modo pratico e fornire all’amministrazione dati certi sui quali lavorare. Tutto, a costo zero per tutti grazie all’impegno di alcuni nostri operatori, purtroppo per loro a tempo determinato, e grazie anche ad alcuni assistenti universitari oltre naturalmente agli operatori sociali di questo municipio”. A Paolo Raciti di Isfol, il compito di sintetizzare la ricerca “che riguarderà tutti gli anziani e tutti i disabili in assistenza diretta o indiretta, ed ancora un campione di cittadini in assistenza economica e minori in affido familiare. C’è poi un campione diviso in due gruppi: il primo riguarda le persone che hanno fatto richiesta di assistenza dal 1 settembre e che lo faranno fino al 31 dicembre così da avere anche una indagine in tempo reale. Il secondo gruppo è quello delle persone in lista d’attesa da 1 a 3 anni, così da ottenere un paniere informativo che permetta ancora all’amministrazione di agire in modo mirato. Quello che ci sembra importante - ha dichiarato ancora Raciti - è lo spostamento del focus al di là del potenziale economico di ogni singolo individuo. Per cercare in sostanza sì di dare un supporto vuoi in denaro o in bene (casa popolare ad esempio) ma di saper poi gestire tutto questo nel pieno concetto di libertà e conseguire così un appropriato stile di vita. Questo consentirà all’amministrazione di completare ambiti per aprirne altri”.

 

Il presidente Vizzani ha voluto portare il suo personale saluto e il suo ringraziamento ad Isfol “per aver scelto questo municipio e per affrontare un tema purtroppo molto sentito nel nostro vasto territorio”. Francesca Trova, tra i responsabili del servizio sociale si è dichiarata entusiasta del progetto. “Per chi vive in prima linea come noi è fondamentale capire meglio lo scenario del quale dobbiamo occuparci”. Un modello di analisi della povertà peraltro già sperimentato in sei regioni del sud d’Italia, presentato come modello innovativo alla Conferenza Ocse di Parigi dello scorso luglio e alla Conferenza della Human development and Capability Association tenutasi a L’Aja nei primi giorni di settembre.