Infernetto - Una folla di persone si è riunita nel cortile della chiesa di San Corbiniano, all’Infernetto, per dare l’ultimo saluto a Mattia Roperto, il ragazzo di 14 anni travolto e ucciso da un’auto lunedì scorso.

Un gruppo di musicisti e moltissimi ragazzi mano nella mano hanno accolto l’arrivo del feretro su cui era stata posta la maglietta di Totti e la foto di Mattia con il suo cappello bianco. Alla fine della cerimonia una campana intitolata al ragazzo ha suonato a festa per quindici volte, come gli anni che avrebbe compiuto il prossimo ottobre.

La sera dell’incidente, avvenuto in via Cilea, poco lontano dalla parrocchia di San Corbiniano, Mattia era uscito con gli amici per festeggiare l'ultimo giorno di scuola e stava facendo ritorno a casa quando, mentre stava attraversando sulle strisce con i compagni, la Peugeot guidata da Federico C., geometra 22enne, l’aveva centrato in pieno, scagliando il suo corpo lontano oltre venti metri.

In seguito il giovane, indagato per omicidio stradale, al gip aveva detto “Forse correvo un po’ troppo, non li ho visti, ho cercato di evitarli ma non ci sono riuscito". Al magistrato il 22enne ha inoltre dichiarato di non aver consumato alcolici, quella sera, e di essere stato a cena dai suoi genitori, ed ha anche negato di essere un consumatore di droghe anche se sarebbe risultato positivo al test sui cannabinoidi. L’arresto è stato convalidato ed il giovane posto ai domiciliari in attesa della decisione del magistrato.

Nel corso della sua omelia don Carlo, parroco di San Corbiniano, riferendosi alla parabola in cui Gesù resuscitò l'unico figlio della donna vedova a Nain, ha detto che bisogna “essere pragmatici, non possiamo cambiare il passato ed impedire che avvenga l’incidente. Non possiamo cambiare il passato ma solo il presente e il futuro”. Ed ha citato Greta Thunberg, citando “quando diceva che abbiamo rubato la vostra infanzia e i vostri sogni, sicuramente li abbiamo infranti perché noi adulti non siamo stati degli esempi, non coerenti coi grandi ideali che dicano di processare”.

Ed ha anche citato Fabrizio De Andrè, la strofa della canzone in cui scrive e canta che “dal letame possono nascere fiori” in riferimento alle espressioni che il sacerdote ha riportato, dopo averle udite alla fiaccolata per Mattia in cui ricorreva “che mondo di me…a”.

La mamma ha letto una commovente lettera al figlio in cui immagina quelli che sarebbero stati i momenti più belli della vita di suo figlio, il diploma, la laurea, il primo amore: "In ogni secondo che mi resterà di vivere qui mi chiederò sempre che cosa avresti fatto tu, che scelte avresti fatto, che percorsi avresti intrapreso, l‘uomo che saresti diventato".