15 miliardi di euro, questa la spesa totale nel solo 2021 per quanto riguarda il gioco. Un risultato in calo, se si compara con quelli del periodo pre pandemia, dove in un solo anno si sfiorava la quota dei 20 miliardi. Nonostante la crisi, si legge su ilSole24Ore, il volume di raccolta rimane invariato: 100 miliardi di euro. Un fenomeno che trova giustificazione soprattutto nel fatto che le giocate effettuate online incidono in maniera chiara e preponderante, grazie a una percentuale maggiore di pagamento delle vincite.

Sono questi i dati sul gioco d’azzardo legale in Italia, un segmento economico che risente tantissimo dell’uragano economico e sociale derivato dal Covid 19, ma che ha saputo allo stesso tempo mantenersi in movimento e arginare la deriva. Se ce l’ha fatta, però, è merito soprattutto dell’online. È a lui che deve dire grazie l’erario dello stato che ha registrato comunque entrate per 7,7 miliardi di euro, in calo di quasi 4 miliardi rispetto all’anno precedente.

I dati ufficiali, ricavati dai concessionari e dai Bollettini del Dipartimento delle Finanze, parlano soprattutto di Slot e Videolotterie come dei prodotti più colpiti dal lockdown: le prime sono calate del 27% (passando dai 22 miliardi di euro del 2019 ai 7,7 miliardi attuali) mentre le VLT registrano un segno meno di 14 punti percentuali. Ed è qui che si apre il paracadute del gioco online, che ha saputo usare delle armi ben affilate e ben studiate. Il marketing, innanzitutto, con espedienti e tecniche di grande successo come le slot senza deposito, contributo fondamentale per la fidelizzazione e la registrazione degli utenti. Ma anche l’utilizzo di support tecnologici come app mobile friendly, design responsive, Intelligenza Artificiale e lettura dei Big Data.

Ma veniamo ai numeri del gioco online: +45%, questa la sua crescita, impressionante se la si contestualizza all’interno del periodo storico. Un trend che si diffonde in altri settori. Le scommesse sportive, ad esempio, che calano del 30% nella rete fisica e aumenta del 35% in quella a distanza. Il comparto tradizionale cala ovunque: cala il gioco del Lotto, così come il Superenalotto e i Gratta e Vinci, stabile invece il mondo dell’ippica.

Senza l’online, insomma, il mondo del gambling italiano sarebbe andato incontro a una netta rovina. E con esso ci sarebbero finite anche le casse erariali, che senza le entrate del gioco rischiano di finire nel baratro. Lunga vita a internet, viene proprio da dire.