Territorio – Una vera valanga di "no". Sono quelli pronunciati questa mattina nell'aula Massimo di Somma, durante la commissione attività produttive convocata dal presidente Stefano Salvemme. No secco al nuovo centro commerciale della catena "Esselunga". No, alle sue ripercussioni su viabilità, ambiente e vivibilità dell'Infernetto, quartiere del XIII Municipio in cui dovrebbe sorgere la struttura di circa 100mila metri cubi. No, alle conseguenze devastanti che il centro avrà sul piccolo commercio. "Siamo allarmati per i livelli di occupazione su un territorio come il nostro già assediato dai grandi centri di distribuzione, – ha dichiarato Salvemme in un'aula quantomai gremita di cittadini, comitati e associazioni di categoria, presenze che dimostrano l'importanza della tematica per la comunità lidense – contrasterò questo progetto, inserito nei Patti territoriali di fine anni '90, fino alla fine, fino a battermi contro i mulini a vento come Don Chisciotte". Molte volte, nel corso della riunione, è stata ricordata la vicinanza del sito dove sorgerà il centro (tra via Canale della Lingua e la Cristoforo Colombo, ndr) al luogo dove il 20 ottobre scorso, durante il terribile nubifragio che si abbattè sul litorale, morì Saranga Perera, papà cingalese di 32 anni. I rischi idrogeologici di un territorio instabile sono la prima preoccupazione per i politici, sia del Pdl che del Pd, e soprattutto per i cittadini. "Il pericolo che molti negozi e attività chiudano, schiacciati dalla concorrenza in arrivo, è concreto e significherà vedere morire Ostia e gli altri quartieri. – ha sottolineato Luca Capobianco, presidente Ascom XIII – Perchè veder spegnere le luci dei negozi, significa meno sicurezza. Abbiamo già inviato lettere di diffida a tutti i dipartimenti competenti. Combatteremo affinchè questo centro non si realizzi mai e per evitare che il commercio del XIII muoia. Il dvd pubblicitario di Esselunga, girato da Giuseppe Tornatore, è una favoletta, noi raccontiamo la dura verità". Il rischio "desertificazione" del territorio lo teme anche il presidente del Municipio Giacomo Vizzani. "Serve un documento che indichi tutte le obiezioni a questo progetto, che noto essere trasversali, da portare alle istituzioni che dovranno approvarlo in via definitiva, ovvero Comune di Roma e Regione Lazio", ha detto il minisindaco, anticipando solo di poco il risultato finale della commissione. "Il documento è pronto a partire", annuncia infatti Salvemme.