Ostia - "Con l'accordo firmato il 30 dicembre 2011 tra la Asl Rmd e il gruppo Garofalo si è dato il via a una convenzione per realizzare i progetti 'Centro di cura per la donna e la famiglia' e quello dello 'Screening mammografico di 1° 2° e 3° livello'. Obiettivi ambiziosi quanto sacrosanti che però delegano di fatto ad una struttura privata uno dei capisaldi della sanità pubblica: la prevenzione oncologica. Le pazienti sottoposte a screening per il  tumore della mammella e risultate positive, infatti, non potranno più operarsi all'ospedale pubblico di Ostia, il  Grassi , ma dovranno recarsi all'ospedale privato Di Liegro. E così un altro pezzo di sanità pubblica del litorale emigra nell'entroterra e con esso le donne che dovranno trasferirsi per potersi sottoporre a intervento chirurgico". E' quanto ha detto, riferisce una nota, Enzo Foschi, consigliere del Pd e membro della commissione Sanità alla Pisana. "L'accordo, infatti, verte in generale sull'utilizzo delle strutture della Mary House e del Di Liegro, destinate a divenire il centro di riferimento per il 3° livello dello screening. La prevenzione e la diagnosi precoce del tumore della mammella caposaldo della sanità pubblica viene così demandata al privato. Dal progetto, inoltre, è escluso il comune di Fiumicino, e le zone di Axa, Casal Palocco e dell'Infernetto che sono menzionate come zone escluse dal progetto. E non viene neanche spiegato dove dovranno recarsi centinaia e centinaia di donne per poter usufruire delle prestazioni di screening. Ma non solo. Si perde e si svuota di funzione l'enorme bagaglio di professionalità, esperienza e competenza dei chirurghi e professionisti del Grassi che non potranno nella pratica più operare in questo settore specifico, a vantaggio, dunque, di un centro imprecisato ancora tutto da costruire. Si riconferma il connubio che vede la sanità privata avere in quella pubblica il suo miglior cliente. Affiancandomi alla battaglia intrapresa dal Pd del XII municipio di Roma, con il Forum delle donne e il circolo Sanità Rmd ho presentato un'interrogazione urgente per chiedere al commissario Polverini delucidazioni in merito a questa convenzione che annulla le professionalità del Grassi e i diritti delle cittadine tutte".