Ostia  “È fondamentalmente da Settembre 2019 che avvengono ‘fatti strani’, nel mondo. L’ultimo è stato ‘questo’ Coronavirus, che sicuramente è uno spartiacque dal quale indietro, questa volta, non si torna. Il Covid-19, secondo gli Studi più avanzati che mi sono letto a fondo pur essendo laureato in altre discipline – e, en passant, ammettendo di essere stato colto totalmente impreparato da questa particolare crisi –, Studi più avanzati ma non ancora ‘definitivi’, sarebbe in qualche modo, ma è più che verosimile, causato dall’inquinamento, ovvero da un uso errato dalla Natura da parte dell’Uomo, che danneggia l’ecosistema; quindi Greta – a cui io ho sempre dato ragione ma mai retta, tornando sul personale un’ultima volta – era un campanello d’allarme che cittadini che hanno la metà dei miei anni, che pure sarei giovane, hanno davvero fatto bene a sentire”. Esordisce così Lorenzo Proia, responsabile di Progetto Duranti e del Forum Antirazzista Permanente di Ostia Lido.

Adesso qui a Ostia cosa facciamo? L’indice dai media viene messo sul Commercio, per noi più vitale di quanto a Sinistra generalmente si creda. Siamo una città turistica, il nostro salotto, il nostro Centro Storico, sono il luogo dove facciamo sedere ‘gli ospiti’”, prosegue Proia. “Si è sbagliato a Sinistra a pensare, per molti è stato così, ‘male’ dei Commercianti. La bottega è una nostra invenzione: l’abbiamo inventata a Roma (e a Ostia) Antica e poi l’abbiamo riproposta nel Rinascimento in Toscana. Dalla bottega nasce il mercante, dal mercante il borghese, dal borghese il proletario e dal proletario l’informatizzato. Proprio in virtù di teorie ambientali che – si spera, eh – devono per forza contemplare (anche) l’Uomo su questa Terra, una visione di società avanzata reale deve contemplare una sorta di cerchio della società, che parta dal bottegaio e arrivi allo sviluppatore, senza rinunciare ad alcun passaggio di ciò che chiamavamo – possiamo farlo ancora? – Progresso, almeno dalla rivoluzione industriale, ma che può avere con altre priorità di sviluppo del pensiero ben altri nomi, ancora ignoti”, spiega ancora Lorenzo Proia.

Tutto questo per dire – conclude Proia – che abbiamo tutti gli strumenti, come X Municipio, per fare ciò, intanto va definito un centro storico dal Municipio, e non è uno scherzo, quindi: 1) mettere immediatamente in piedi un certificato di garanzia per le botteghe storiche del Centro che preveda agevolazioni; finanziamenti; sponsor; 2) iniettare dal Municipio e far iniettare dal Comune liquidità nelle botteghe del Centro così individuate; 3) restaurare come si stava facendo l’Area Pedonale e le vicinanze (questo lo si stava già facendo, e per le strade i lavori mi sembra a Ostia proseguano, non sta a me, che non sono certo ‘abilitato’, capire se ora si possa lavorare o meno)”. “Questo – aggiunge ancora Lorenzo Proia – al momento può sembrare esagerato, non vi è alcuna urgenza. Ma risulta evidente che l’Unione Europea mentre prosegue la sua marcia non tanto trionfale verso gli Stati Uniti d’Europa che ha fatto uscire il Regno Unito per forza di cose, tra una possibilità di soft state alla nordamericana, una risposta keynesiana, e una risposta Socialista, stia optando per quest’ultima soluzione. Ostia in verità tanto famosa per ‘certe fiction’ o per certe violenze potrebbe essere un apripista per il ruolo del piccolo - e medio – commercio in un Continente che si regge sul Turismo. Dobbiamo pensarci ora, o domani sarà troppo tardi. Esistono gli strumenti in mano al Municipio – solo pochi dettati, alcuni sì, dal Comune – per realizzare queste misure. Lo Stato deve aiutare i Commercianti di Ostia, diciamocelo ora finché il Mondo pare ancora tutto come prima”.