ROMA - Pubblicizzare traslochi e piccoli sgomberi di cantine con adesivi imbrattando cassonetti, lampioni e segnali stradali a Roma sara' perseguibile penalmente. Questa la mossa del Campidoglio per evitare l'invasione degli adesivi che deturpano gli arredi urbani e contribuiscono al degrado. In pratica, adesso, oltre alla multa prevista dai regolamenti comunali i soggetti responsabili degli abusi saranno denunciate penalmente. ''Il reato configurato per i titolari degli esercizi commerciali, gli attacchini e i committenti -  ha spiegato il responsabile nucleo pronto intervento decoro della polizia municipale di Roma Capitale Anselmo Ricci  - e' il danneggiamento aggravato''. La colla degli adesivi, come il nastro biadesivo dei manifestini che spesso pubblicizzano concerti, si attaccano sulla vernice fondendosi con essa e di fatto rovinando la superficie. Secondo la polizia municipale inoltre potrebbe esserci un'unica regia e un'unica organizzazione dietro il fenomeno degli adesivi che pubblicizzano traslochi e dei manifesti fuori norma che annunciano concerti presenti lungo alcune vie consolari romane. Questo scenario potrebbe emergere al termine dell'indagine della magistratura a seguito delle denunce del Nucleo decoro urbano di Roma contro 108 soggetti riconducibili agli esercizi commerciali citati sugli adesivi e rimossi nel mese di giugno alle quali vanno aggiunte altre 3 denunce per l'affissione di locandine. Per questi ultimi e' stata chiesta anche la disattivazione delle utenze telefoniche riportate sulla pubblicita' stessa. ''A partire da cio' che ci dicono i cittadini sui blog - ha detto l'assessore capitolino all'ambiente Marco Visconti - ci siamo mossi per le azioni di denunce, sequestri, defissioni  e multe''. La denuncia penale scattera' per le agenzie di eventi che si avvalgono di pubblicita' abusive per pubblicizzare concerti, ''come quelli di Renzo Arbore e dei Subsonica''. ''Artisti ignari di tutto'', precisa Ricci. ''L'escamotage utilizzato - continua - e' quello della scrittura privata'' con la quale, ad esempio, lo stadio del baseball di Nettuno e il teatro romano del Lido Di Ostia (le due location incriminate dalle locandine staccate e sequestrate) con questa scrittura privata declinavano qualsiasi responsabilita' nel caso il pubblicitario incorresse in sanzioni e multe. ''C'e' un'indagine della magistratura - ha continuato Ricci - perche' adesso, con la configurazione di reato penale queste scritture private probabilmente non avranno piu' valore''. Discorso a parte va fatto per i manifesti elettorali abusivi perche', ''in quel caso, anche se la politica non ci da una mano e dovrebbe essere piu' attenta alla citta' - ha spiegato Visconti - va elevata una multa e non scatta la denuncia penale perche' il manifesto elettorale deturpa ma non danneggia. E poi, purtroppo, se nelle finanziarie si mettono d'accordo in modo bipartisan per non pagare non e' colpa nostra''.