OSTIA - Nel territorio municipale insistono una dozzina di insediamenti abitativi abusivi da molto tempo. Quasi tutti sono localizzati all’interno di spazi pubblici, siano esse aree verdi o edifici. Probabilmente sono più di cinquecento le persone che vivono in questa situazione di degrado e di disagio. Le cause che hanno determinato tutto ciò sono molteplici. Il fenomeno è stato analizzato, studiato ed è sufficientemente monitorato dalle istituzioni e da alcune importanti realtà come la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio. Il XIII Municipio si è occupato del problema in diverse occasioni ed i servizi sociali sono, per le proprie competenze, quotidianamente impegnati ad offrire il proprio contributo di assistenza. “E’ comunque evidente –ha dichiarato l’assessore ai servizi sociali e alle scuole Lodovico Pace- che una risposta risolutiva immediata non è possibile. Abbiamo ereditato un pesante fardello al quale si è cominciato a mettere mano soltanto negli ultimi anni. Si sono tollerate situazioni di illegalità e di degrado per decenni. E’ cresciuta una città invisibile e con essa anche intollerabili sfruttamenti. Dal 2007 è cominciato il tentativo dell’amministrazione di rispondere per impedire il formarsi di queste sacche della disperazione che mettevano a repentaglio la sicurezza dei cittadini”. “Nel XIII Municipio, da maggio 2007 ad aprile 2008 – ha continuato l’assessore Pace- furono eseguiti diversi sgomberi ( tra questi Centro Giano, Capo Sperone, Dragoncello e via della Cacciuta) con condivisibili motivazioni da parte degli esponenti della maggioranza di allora e l’impegno di garantire la sicurezza e la dignità delle persone non può essere abbandonato da nessuno. Ho personalmente visitato alcuni di questi insediamenti e non credo possa essere tollerabile, da parte di una società civile, consentire simili condizioni di degrado e all’interno di queste anche diffuse illegalità. Dopo il recente sgombero di via dei Pescatori i servizi sociali, già attivi nel seguire alcune persone che vi risiedevano, ha accompagnato molti di loro in un percorso trasparente per il raggiungimento di migliori condizioni di vita. A questo punto –ha concluso Pace- l’invito è ad evitare demagogia e strumentalizzazioni e ad impegnarsi seriamente per la legalità e per il rispetto delle persone”.

Gli assistenti sociali del Municipio hanno incontrato gli interessati allo sgombero, hanno consigliato loro gli adempimenti per effettuare la domanda per la casa offrendo loro una possibilità alternativa per quanto riguarda il pernottamento e nel frattempo si sta redigendo una relazione che sarà inviata all’ufficio politiche abitative di Roma Capitale.