Ieri, a Roma, si sono svolti gli “Stati generali” di CONFIMEA, Confederazione Italiana dell’Impresa, che rappresenta oltre 400.000 partite iva e 3 milioni di addetti in Italia. La giornata, a cui hanno partecipato le Associazioni Datoriali delle PMI aderenti a Confimea, i rappresentanti delle più note Associazioni di categoria nazionali  e le principali sigle sindacali dei lavoratori, è stata presieduta dal Presidente di CONFIMEA, Roberto Nardella. Nuovi strumenti per  l'internazionalizzazione, la creazione di relazioni strategiche con i principali Istituti bancari da coinvolgere nel processo di crescita aziendale, la formazione in settori quali l'agricoltura ed il turismo e la proposta di sperimentazione di nuove strade per facilitare lo sviluppo della piccola e media impresa italiana i temi del dibattito presideuto dal dott. Fabrizio Remissa dello staff tecnico del Ministro Tremonti e dal dott. Nardella Presidente Confimea. Moltissimi gli ospiti tra cui  l'Assessore alle Attività produttive del Comune di Roma, Davide Bordoni, l'on De Michelis, l'On Pezzotta , il dott. Borghini, Presidente della Consulta alle Attività produttive del PDL. Alla fine dei lavori il Direttore Generale ha sinteticamente riassunto le principali proposte che sono state avanzate.

PMI Tre le proposte sul tappeto. La prima, presentata da Diego PIZZICAROLI, è quella di costituire un’Agenzia per le PMI con lo scopo di diffondere lo sviluppo dell’ICT per diffondere nelle PMI le tecnologie della società dell’informazione ad alto impatto organizzativo e competitivo, in modo da massimizzarne le potenzialità (ad esempio l’approfondita conoscenza dei sistemi operativi esistenti, conoscenza ed utilizzo di internet, office automatico, orientamento verso l’open source (cioè sistemi gratuiti ma ugualmente molto efficienti), orientamento verso utilizzi di internet non tradizionali, conoscenza di procedure aziendali favorite da internet ed ICT in generale, come posta elettronica certificata, home banking e così via); coordinare e promuovere formazione, sviluppo progetti e società innovative con interventi di tipo formativo (anche a distanza), informativo, di qualificazione e riqualificazione aziendale volti allo sviluppo della professionalità e alla diffusione della cultura d’impresa e creare attività collaterali di servizio e supporto per creare infrastrutture per fornire servizi in aree di attività che molte aziende (specie piccole e piccolissime) non sono in grado di raggiungere. Dal Centro Studi sull’internazionalizzazione, coordinato da Gianmario FERRAMONTI, è arrivata la seconda proposta: quella di puntare su Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco, i 5 paesi della sponda sud del mare nostrum,  per lo sviluppo estero delle PMI. Per riuscire in questo intento si prevede la costituzione di un’Agenzia per gli Affari Mediterranei (ACAM) che, operando in collaborazione con ICE, MINCOMES e SACE aiuti i nostri imprenditori a trovare partners affidabili, ad essere facilitati nelle pratiche burocratiche, ad avere facilità di approvvigionamento in loco. CONFIMEA ritiene che l’Italia sia in grado di essere fabbrica di fabbriche, capace cioè di esportare total know how: quindi non solo il “prodotto in Italia” (made in Italy), ma il “prodotto per mezzo della tecnologia italiana” (made by Italy). Elemento essenziale per attuare il made by Italy è la formazione in loco, attività che deve essere supportata dalle Istituzioni, poiché genera una ricaduta positiva sulle esportazioni, potenzia l’utilizzo delle nostre tecnologie e favorisce nuovi investimenti. Per sostanziare questo processo, Confimea si avvarrà dell’Accademia Mediterranea Tecnologia, un Istituto Tecnologico on-line e on-site che consentirà alle PMI di CONFIMEA di formare in tempi rapidi il personale tecnico specializzato in loco nell’area del Mediterraneo Il bacino del Mediterraneo è l’area naturale verso la quale l’Italia deve guardare: l’Oriente è lontano, mentre il Mediterraneo è il giardino di casa nostra La terza proposta, davvero interessante, è quella avanzata dal Centro Studi coordinato da Aldo ROMANINI e che propone di fornire il “diritto di cittadinanza delle imprese” invitando il Sistema a cambiare il proprio “punto di vista” e iniziare a ritenere l’imprenditore parte della società civile e i suoi interessi come elemento da prendere fin dall’inizio in considerazione per formulare politiche e strategie. AGRICOLTURA e TURISMO Anche in questi comparti CONFIMEA è attiva con numerose proposte. In AGRICOLTURA, il Centro studi coordinato da Roberto CONTE, ha introdotto il concetto di agricoltura multifunzionale, partendo dalla considerazione che il nuovo assetto agricolo mostra chiaramente le difficoltà che si trova ad affrontare, oggi, l’agricoltura italiana, a tal punto che spesso l’attività agricola non è sufficiente a garantire la sopravvivenza degli ambiti rurali, come invece lo era nel passato. Si ipotizza, quindi, la trasformazione del contadino in imprenditore agricolo a tutto campo, dalla produzione alla commercializzazione. La funzione primaria che da sempre è stata riservata all’agricoltura, quella di produrre alimenti, oggi non è più sufficiente e diviene necessario riconoscerne funzioni aggiuntive quali quelle:  turistica, ricreativa, di presidio del territorio, di salvaguardia all’ambiente e dei paesaggi. CONFIMEA ritiene che il ruolo dell’agricoltore debba ampliarsi e valorizzarsi e pensa che il primo passo da compiere sia proprio l’alta formazione per gli imprenditori agricoli, uno strumento di approfondimento delle conoscenze tecniche per essere competitivi sul mercato. Il Centro Studi ritiene che sia indispensabile fornire all’agricoltore le nozioni di economia dell’azienda e della economia della innovazione che lo mettano nelle condizioni di usare, in forma combinata, gli strumenti contabili ed informatici per acquisire tutte le informazioni provenienti  dal mercato, per  conoscere l’offerta di tecnologie innovative, per razionalizzare le scelte, per avere in tempo reale lo stato di salute dell’azienda e per avere sempre la situazione di bilancio e la posizione in relazione alla concorrenza all’interno della filiera. Nel TURISMO invece, il Centro studi coordinato da Giorgio VENTURA, ha portato all’attenzione alcuni punti ritenuti strategici per il rilancio del comparto ed il sostegno alle PMI del settore. Su tutti ne riportiamo alcuni: la richiesta di aumentare la dotazione finanziaria dell’ENIT dagli attuali 33 milioni di Euro ad una disponibilità almeno doppia; quella di riformare il calendario scolastico per allineare l’apertura per tutte le Regioni al 1° di ottobre e restituire, in questo modo, il mese di settembre al consumo di turismo interno; la creazione di una “borsa telematica” dell’offerta turistica balneare che svolga attività di monitoraggio di tutti i siti (ad esempio, superficie dei bagni, attrezzatura disponibile –ombrelloni, lettini, cabine, sdraio ecc …-, servizi accessori per bambini, servizi per disabili, bar, doccia, facilitazioni per famiglie, costi ecc …) per orientare e sostenere le PMI territoriali nella scelta e nella programmazione degli investimenti su cui puntare e per canalizzare le richieste verso le strutture più attrezzate per quello scopo; la promozione di corsi di formazione on-line sulle lingue (inglese, francese, spagnolo e tedesco) per gli addetti del turismo balneare. Oltre a queste proposte, sono state rivolte al Governo anche proposte più tecniche quali quelle di estendere la sentenza del TAR della Campania (settima sezione del 5 giugno 2009) che ha escluso l’applicabilità dei criteri di cui alla Legge Finanziaria 2007 (legge 296/2006 art. 1 comma 251) ai casi di autorizzazioni demaniali provvisorie; di armonizzare l’IVA alberghiera portandola, dall’attuale 10%, ai livelli Europei e di rendere più efficace e incisiva la defiscalizzazione delle spese alberghiere e di ristorazione SANITÀ Interessante infine la proposta elaborata dal Centro Studi Sanità – Odontoiatria, coordinato da Pietro DI NATALE, per spazzare via definitivamente l'abusivismo odontoiatrico, per contrastare la grave crisi di lavoro nel settore (calo del numero di sedute) aprendo interessanti prospettive ai giovani e incrementando le vendite delle aziende settoriali con offerta di nuovi posti di lavoro e per evitare il turismo dentale e l’invasione delle multinazionali del dente con l’introduzione del “dentista di base” la cui attività a favore del sociale risulterebbe oggetto di specifica convenzione (sia come tipo di prestazione che come importi) e verrebbe sostenuta con la creazione di un fondo sanitario odontoiatrico alimentato con 100,00€ da tutti i cittadini con più di 6 anni e con reddito ISEE superiore a 8.000,00€. Fermo restando il fatto che i soggetti con vulnerabilità sanitaria e/o socio economica (cioè con una dichiarazione ISEE inferiore agli 8.000,00€) continueranno ad accedere gratuitamente ai poliambulatori pubblici senza alcuna variazione rispetto a quanto avviene adesso, con il versamento di questa quota, invece, verrebbero garantite le prestazioni di base ed essenziali anche ai pazienti con reddito ISEE superiore a 8.000 euro: estrazioni, cure e devitalizzazioni dentarie, detartrasi (ablazione), protesi mobili o ricoperture di denti non altrimenti recuperabili, ortodonzia e odontoiatria infantile. In questo modo, realizzando un’integrazione tra pubblico e privato, oltre ai risultati detti in premessa si consentirà a tutti i pazienti, nessuno escluso, di accedere a tutte le prestazioni di base a prezzo calmierato: non esiste assicurazione o fondo previdenziale in grado di assicurare queste prestazioni al prezzo convenzionato. In più, poiché la proposta prevede che della quota individuale versata l'80% venga retrocessa al Dentista come quota capitaria mentre il rimanente 20% rimanga nel fondo a disposizione della Regione, si otterrebbe anche un sostegno, un incremento e un rilancio dell'odontoiatria pubblica. Come ulteriore risultato dell’impegno di CONFIMEA a tutela degli interessi delle PMI, infine, il Presidente Roberto Nardella e il dottor Arcangelo AMBROSIANO, di UNICREDIT, hanno annunciato la costituzione di un fondo da 7 milioni di euro a disposizione delle PMI che vantano crediti verso la Pubblica Amministrazione.