Ostia - "Tragedia sfiorata al civico 20 di via Enea Picchio, a Nuova Ostia. La ringhiera di un balcone dell'ultimo piano, a causa della totale assenza di manutenzione, si è staccata dai supporti ed è precipitata a terra. Basta alzare lo sguardo per capire come tutte quelle palazzine, di proprietà Armellini ma in uso ERP al Comune di Roma, si trovano in avanzato stato di abbandono". La denuncia è di Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio X. Il crollo si è verificato nella giornata di domenica 8 dicembre: sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza lo stabile. 

"Quegli stabili, colpevolmente abbandonati negli anni sia dalla proprietà sia dal Comune di Roma, si stanno letteralmente sbriciolando nonostante il fiume di soldi pubblici che è stato riversato nelle casse della Armellini. Servono - dichiara Possanzini - scelte nuove e coraggiose. Serve il coraggio di tagliare il cordone ombelicale che ha nutrito unicamente gli interessi dei costruttori danneggiando pesantemente i cittadini, soprattutto quelli più deboli che in quelle case ci vivono. Continuare a versare soldi pubblici nelle tasche dei costruttori, magari con la formula della convenzione, non è la soluzione del problema: è il problema. Per questo riteniamo assolutamente prioritario giungere ad un accordo fra proprietà e Roma Capitale per acquisire a patrimonio pubblico gli edifici Armellini. L’unica strada percorribile, - prosegue - nell’unico interesse che conta e cioè l’interesse dei cittadini, è l’acquisto di quelle palazzine. Per questo riteniamo più che giusto quanto affermato dal Presidente Falconi il quale, giunto rapidamente sul posto, ha marcatamente sottolineato l’impegno di questa amministrazione proprio nella direzione di favorire l’acquisizione degli immobili in questione avviando le necessarie verifiche con Roma Capitale allontanando così qualsiasi ipotesi di sfratto".

"L’impegno è nella giusta direzione e confidiamo che in questo percorso di acquisizione immobiliare da parte di Roma Capitale vengano incluse anche le quattro palazzine della Larex, costruite a pochi metri dai palazzi Armellini, anch’esse utilizzate come ERP dalla stessa Roma Capitale. La sentenza del TAR che a Maggio del 2021 ha condannato pesantemente Roma Capitale, con tutte le conseguenze che l’avvio di un iter giudiziario determina, non può farci dormire sonni tranquilli. La vicenda Armellini è strettamente legata con la vicenda della Larex Spa, sono due facce della stessa medaglia, due dinamiche sostanzialmente identiche che non possono essere affrontate in modo disgiunto. Con determinazione, - conclude - è necessario procedere all’acquisizione di tutti quegli immobili. Questa è l’unica strada per mettere in sicurezza i residenti, per scongiurare qualunque ipotesi di sfratti e sgomberi, per far tornare i cittadini proprietari dei loro beni immobili, per tagliare il cordone ombelicale che nutre esclusivamente gli interessi dei costruttori".