Roma - Secondo il presidente dell' Istat Enrico Giovannini oltre sette famiglie su 10 (71%) negli anni della crisi hanno modificato quantità e qualità dei prodotti acquistati, eliminando quasi del tutto le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie. Negli ultimi 5 anni più di 6 famiglie su 10 fanno la spesa al discount e nell'ultimo anno tale quota è aumentata di quasi 9 punti percentuali. Per il Codacons si tratta di dati drammatici, che confermano quanto l'associazione va dicendo da anni: gli italiani non hanno più soldi! Le riduzioni in quantità di spese necessarie come quelle alimentari e mediche provano che gli italiani vivono come nel dopoguerra, a caccia di soldi per poter comperare cibo.

 
Dopo averle provate tutte dal 2002 al 2007, eliminando sprechi, intaccando i risparmi, indebitandosi, andando a caccia dei prezzi più vantaggiosi, rinviando a tempi migliori le spese superflue, dal 2007 ad oggi le famiglie sono state costrette a ridurre persino l'acquisto di cibo in quantità: -3% nel 2012, -1,8% nel 2011, -0,7% nel 2010, -3,1% nel 2009, -3,3% nel 2008, -1,4% nel 2007. Una fotografia drammatica ed impietosa, che richiede al prossimo Governo una svolta: alzare le tasse per banche, compagnie petrolifere, speculatori finanziari, andare a caccia degli evasori e abbassare le tasse sul ceto medio, che oggi è ormai ceto povero.


Il Codacons, ad esempio, considera inaccettabile aumentare l'Iva al 22%, considerato che il gettito previsto dal Governo è, a regime, pari a quei 4 miliardi appena prestati ad MPS. Ieri mattina un fioraio di Ostia, I.S., 60 anni, italiano, disperato per l'attuale crisi, ha appiccato il fuoco al proprio furgone dopo averlo cosparso di alcool. Soccorso dai passanti e in seguito dai carabinieri è stato sottoposto a trattamento sanitario all'ospedale Grassi di Ostia. Ma per lui, il problema resta, purtroppo.