Ostia - Sicuramente la decadenza di Berlusconi da senatore chiude una fase, anche troppo lunga, di scontri, minacce e insulti, che non hanno fatto bene al nostro paese e ne apre un'altra, che non è quella della soluzione automatica di tutti i problemi e della crisi economica e sociale. Lo dichiara Gioacchino Assogna, segretario del Partito socialista del municipio X. “Non finiranno purtroppo le fibrillazioni nel Governo Letta, perchè le pressioni e le richieste corporative, anche a fini elettorali, continueranno a prevalere sul senso di responsabilità, come si è visto nella nuova normativa sulla Tarsi, poi diventata Iuc, oppure sulla tassazione in agricoltura per la quale la Confindustria rivendica analogo trattamento per i capannoni industriali.  Era prevedibile”, prosegue l’esponente socialista, “che tutte le Corporazioni scaricassero le proprie richieste ognuno per gli interessi settoriali che rappresentano. Pochi hanno compreso il vergognoso tentativo di molti sindaci (sembrano siano oltre 600), che furbescamente hanno deliberato di aumentare in questi mesi l'aliquota dell'Imu, benchè ne fosse stata annunciata la cancellazione per il 2013, affinchè la pagasse il bilancio nazionale, cioè tutti noi comuni concittadini”.


  “Se la priorità per rilanciare l'economia è la ripresa dei consumi, avendo noi una struttura produttiva basata su artigiani, commercianti e piccole e medie aziende, legata ai consumi interni e non alle esportazioni (le  cui aziende dimostrano di sapersi difendere), allora la gran parte delle risorse andrebbero indirizzate a quello scopo, unitamente alla creazione di posti di lavoro per i giovani in modo che il reddito relativo vada a sostenere gli stessi consumi. Invece ognuno pensa alla propria categoria, senza alcuna visione complessiva degli interessi reali del paese. Non è ovviamente difficile trovare motivazioni plausibili per giustificare ogni singola richiesta. Ciò che è paradossale quando sono le stesse forze politiche, come il Centro-Destra e Berlusconi, che chiedono di forzare i vincoli di bilancio imposti dall'Europa dopo averli firmati e sottoscritti, come il pareggio di bilancio anticipato al 2013 e le norme messe nella nostra Costituzione con il voto stesso del Pd. Il centro-destra di Berlusconi ha accumulato quasi 100 Miliardi di debiti verso le aziende e ha chiesto che venissero liquidati "subito e tutti" a prescindere dalle disponibilità di bilancio. Stesso comportamento per l'Imu sulla prima casa, dicendo che era "un loro impegno elettorale", che in verità comprendeva anche la restituzione per il 2012 e che avrebbe pagato di tasca propria Berlusconi medesimo. Gli impegni elettorali di ciascuno non possono essere considerati gli impegni di un Governo di coalizione, che dovrebbe rtrovare un punto di mediazione e di equilibrio. Ormai l'irresponsabilità e la propaganda prevale rispetto al dovere di fare scelte di Governo ispirate agli interessi superiori del paese. Da questo punto di vista suscitano forti preoccupazioni le uscite ripetute, in particolare di Renzi, con  le esplicite dichiarazioni che dal 9 Dicembre, se diventa segretario del PD  cambia tutto: il Governo Letta dovrà fare quello che dice lui altrimenti "finish". Ci si domanda se Renzi è consapevole che il Governo è guidato da un esponente autorevole del Pd, del quale il Pd ha assunto, di fronte agli italiani e al mondo, una rilevante e primaria corresponsabilità? Affermare che la legge elettorale è quella dei sindaci e "volerla imporre", senza neppure discuterla con gli altri componenti la coalizione (Lista Civica e nuovo centrodestra) è un metodo inaccettabile per provocare la crisi di Governo. Parlare di ridurre l numero dei Parlamentari, cancellare il Senato e  le Province significa andare avanti con gli impegni già assunti dal Governo Letta con la Commissione per la revisione della Costituzione, che vanno a zampe all'aria se si spinge per la rottura della maggioranza e l'eventuale scioglimento anticipato del Parlamento, con la conseguenza di riandare a votare con il  biasimato Porcellum. Per molta gente riflessiva queste posizioni e quelle contro le pensioni e  le organizzazioni sindacali, sono estremamente pericolose e poco convincenti per  governare meglio e dare soluzione ai problemi  del paese. Stesse preoccupazioni per gli attacchi concentrici nei confronti di Napolitano, provenienti sia da Destra, che da Sinistra per indebolire lo stesso Governo Letta, già esposto al logoramento per le mancate risposte a tutti i problemi settoriali e a quelli generali. Forse questi spot potranno conquistare qualche voto congressuale e attrarre qualche voto della destra, ma faranno dei guasti spaventosi al paese. Quando ci si allontana dalla cultura Riformista di Governo e si liscia il pelo al populismo, al pari di Berlusconi e di Grillo, i rischi di un grave sbandamento si avvicinano pericolosamente.  E' bene rifletterci in tempo, prima che sia troppo tardi, ciò vale per gli elettori e anche per i dirigenti e militanti del Pd partecipanti alle Primarie, che vengono attratti dal potenziale vincitore per darsi un ruolo nella parte dello schieramento interno dato per vincente”, conclude Gioacchino Assogna.