Aidaa: “La gattina Giuggiola è morta: 5.000 euro per chi indica i suoi assassini”
Firenze - Le avevano sparato la sera di lunedì 8 ottobre due colpi di fucile, probabilmente con un Flaubert 6. Un vero e proprio agguato teso alla gattina Giuggiola che stava attraversando la strada per tornare a casa in via Antonio Gramsci, 6, a Vicchio di Mugello, in provincia di Firenze.
Due colpi sparati quasi certamente da ragazzi che avevano preso il fucile dei loro padri, nascosti da una siepe ma che hanno tuttavia commesso l'errore di farsi notare da diverse persone.
La gattina, intanto, portata subito in una clinica veterinaria, è apparsa subito in condizioni critiche. I veterinari hanno detto che era impossibile estrarre i proiettili senza metterne a repentaglio la vita. E la presenza dei due proiettili nel corpo l'aveva di fatto paralizzata.
Giuggiola, dopo alcuni giorni di atroci sofferenze, è morta. Ora dopo aver estratto i proiettili ed individuato il modello del fucile da cui sono partiti, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, intende andare a fondo della vicenda fino a scoprire gli assassini della micetta, giovani o anziani che siano devono pagare.
Da qui la decisione di mettere una taglia di 5.000 euro sulla testa dei balordi di paese che hanno commesso questo misfatta. La taglia sarà pagata a colui o a coloro che daranno informazioni precise e che si presenteranno a testimoniare sia in fase istruttoria che a processo indicando i colpevoli e permettendo quindi la loro condanna.
"Anche se si tratta di ragazzi non la devono passare liscia”, dice Lorenzo Croce, presidente di Aidaaa, “né tantomeno la devono passare liscia le loro famiglie che gli permettono di giocare con le armi da fuoco. Uccidere un animale è un reato penale e come tale deve essere perseguito, in questo caso”, conclude Croce, “il reato è ancora più grave in quanto la piccola micia ha sofferto le pene dell'inferno prima di morire a causa di due o più farabutti assassini di animali".
Le segnalazioni possono essere telefoniche al 392.6552051 e 3478883546 oppure inviate via email a segnalazionereati@libero.it (non si accettano segnalazioni anonime o comunque non verificabili).
Tags: entroterra