Fatture false per oltre un milione, in manette Stefano Ricucci
Le fatture per operazioni inesistenti, per importi complessivamente superiori al milione di euro, sarebbero state, per Stefano Ricucci, diventato noto anche per il matrimonio con l’attrice Anna Falchi, lo strumento per ottenere un’ingente liquidità finanziaria. L’indagine si inserisce in un più ampio contesto investigativo relativo al fallimento di una delle società del Gruppo Magiste, riconducibile all’immobiliarista Stefano Ricucci, che ha portato dalle prime ore dell’alba, più di 170 Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma ad eseguire 40 perquisizioni tra Lazio, Lombardia e Campania nei confronti di 10 soggetti indagati, tra i quali Nicola Russo, magistrato del Consiglio di Stato nonché componente della Commissione Tributaria Regionale, e società ad essi riconducibili per i reati di “Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio” (art. 326 c.p.), “Corruzione in atti giudiziari” (art. 319 ter c.p.), “Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” (art. 8 del D.Lgs. 74/2000) e “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” (art. 2 del D.Lgs. 74/2000). In particolare, gli inquirenti hanno posto l’attenzione sull’acquisto, effettuato da un commercialista di Milano, Filippo B., di alcune posizioni creditorie vantate da società apparentemente terze nei confronti della società fallita che sono state poi rivendute nuovamente a Stefano Ricucci. In questo contesto, Coppola Mirko indagato anch’egli per aver emesso fatture false, ha messo in contatto il commercialista milanese con Stefano Ricucci.
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