Fiumicino – La perizia preliminare redatta dal Consulente Tecnico d’Ufficio parla di “carenze gravi” per il porto di Fiumicino. L’ingegnere è stato incaricato dal Tribunale Civile di Civitavecchia di accertare conformità e sicurezza dell’opera, in risposta al ricorso presentato nel 2011 dai soci minoritari di Iniziative Portuali, società concessionaria del cantiere da 400 milioni di euro, di cui socio maggioritario è Francesco Bellavista Caltagirone, l’imprenditore arrestato il 5 marzo scorso per truffa aggravata ai danni dello Stato, in merito al futuro approdo di Imperia.

Nella relazione l’esperto ha riportato una serie di carenze che riguarderebbero soprattutto l’unico intervento finora, quasi, concluso, ovvero il molo da 800 metri a mare. Da Acquamarcia si sottolinea come si tratti di una perizia ancora preliminare, pronti a ribattere alle conclusioni del Ctu in sede dibattimentale. Intanto sul porto di Fiumicino, fermo dall’autunno 2010, e soprattutto sulla mancata vigilanza da parte di Comune e Regione, interviene Michela Califano, capogruppo Pd.

“Le accuse lanciate all’amministrazione comunale di Fiumicino e Regione Lazio dall’ingegner Pierantonio Isola, esperto incaricato dal tribunale civile di Civitavecchia di valutare conformità e sicurezza del nuovo porto turistico di Fiumicino, sono un macigno e devono essere immediatamente chiarite dal sindaco nel prossimo consiglio comunale”, tuona il capogruppo Pd di Fiumicino.

“Le dichiarazioni dell’esperto di parte sono pesantissime: appalti e lavori mal effettuati. Il molo di Traiano, l’unica opera realizzata, con evidenti falle sulle parti essenziali che assicurano la stabilità nel tempo dell’opera. – aggiunge - Si parla poi di un rischio onde che scavalcando la barriera potrebbero creare gravi ripercussioni sulla sicurezza della struttura e delle persone. Per concludere con un laconico: le carenze tecniche del progetto esecutivo, difforme da quello definitivo citato nella concessione, sono di una gravità tale da decretarne l’inaffidabilità e la non conformità alle normative di sicurezza. Una sciagura vera e propria”.


”Tirando in ballo non solo Acqua Marcia, come autore materiale dei lavori, ma Comune di Fiumicino e Regione Lazio per non aver supervisionato e controllato gli interventi, l’ingegner Isola pone inquietanti ombre sui motivi della mancata nomina della commissione di vigilanza, osteggiata per lunghissimo tempo dal sindaco e denunciata più volte dai gruppi di opposizione – conclude Califano - Canapini non può più esimersi: deve chiarire la propria posizione immediatamente, senza lasciare ombre e dubbi che potrebbero insinuare una collusione che nessuno si augura, in primis la città”.