Ostia – Sono due gli imperdibili appuntamenti in programma sabato 9 e domenica 10 aprile al Teatro del Lido di Ostia.

Sabato 9 aprile, alle ore 21, il Valdrada Teatro porta in scena Social Comedy Club, regia di Daniele Fabbri con Daniele Fabbri, Daniele Parisi, Giulia Vanni, Chiara Becchimanzi, ChenBarbùMalRasé, Lodomaccanto, il Nano Egidio, Velia Lalli. Stand up comedy, arte di strada, clownerie, puppet, monologhi, poesia, letteratura e molto ancora! Uno show all’insegna dell’intrattenimento in ogni possibile declinazione.


SOCIAL COMEDY CLUB - Il Social Comedy Club è un moderno format di varietà delle ‘arti performative votate alla comicità, uno show all’insegna dell’intrattenimento in ogni possibile declinazione. Un team di 14 artisti per intrattenere con l’arte della risata e tutti i suoi linguaggi (stand up comedy, ate di strada, clownerie, puppet, monologhi, poesia, letteratura) in grado di contaminarsi e giocare, cimentandosi nella sfida più difficile che ci sia: far ridere e divertire in maniera diversa e sorprendente. Il tutto guidato dal ‘capocomico’ Daniele Fabbri, attore e scrittore comico, che accompagnerà ogni sera il pubblico in questo viaggio imperdibile nella comicità, senza farsi mancare tormentoni, gag, disfunzioni, paradossi e nonsense.



LA DANZA - Domenica 10 aprile, alle ore 18, la Compagnia Virgilio Sieni Propone Pinocchio leggermente diverso coreografia, regia, luci Virgilio Sieni interprete Giuseppe Comuniello assistente al progetto Giulia Mureddu elementi scenici Antonio Gatto in collaborazione con Amat per Civitanova Danza con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze.


LO SPETTACOLO - Giuseppe è un non vedente che da alcuni anni si prepara alla danza. Giuseppe/Pinocchio ci consegna una collezione inedita sulla luce, individuandola nell’ascolto, nel gesto del silenzio. Giuseppe/Pinocchio ci conduce al dettaglio e nelle varie scene ci mostra l’addentrarsi nei particolari, tra intimità e inquietudine. Essere legno/dentro al legno. Pinocchio genera il desiderio di dar vita ad un infinito di dettagli, scoperte, aperture, radure. Giuseppe/Pinocchio ci consegna una collezione inedita sulla luce, individuandola nell’ascolto, nel gesto del silenzio. Questo Pinocchio leggermente diverso si avvicina al silenzio, corre adiacente a certi corpi come si possono vedere nelle albe di Piero della Francesca (Battesimo di Cristo a Londra, National Gallery), che emergono nei colori della luce del Tiepolo (Mosè salvato dalle acque a Edimburgo alla National Gallery), nell’incarnato del Bellini (Pietà Martinengo all’Accademia di Venezia).


Giuseppe/Pinocchio si lascia al bosco di luce che gli esercizi/quadri accolgono silenziosamente. In tutti i quadri c’è silenzio, un fracasso dentro che si traduce nella forma dell’ascolto e del prevedere, posture sempre sospese e osservate dal di dentro. Pigmenti di gesti: questo emerge nella danza di Giuseppe/Pinocchio che nello spazio cerca la dimora di presenze e divinità. In questo spazio, pensato anche come un giardino di cammini, Giuseppe/Pinocchio incontra tutti i personaggi. Giuseppe/Pinocchio alla fine ha piantato il suo bosco sacro, lasciandoci al bosco e donandoci uno spazio che è recinto di resistenza e non luogo del consumo: intimo e struggente cammino verso una benevolenza del gesto, a desiderare di essere nell’ombra del burattino e a proteggere il danzatore cieco.

Teatro del Lido, via delle Sirene, 22, Ostia (Roma). Info: tel. 060608 - 06.5646962. Biglietti, intero 10 euro, ridotto 7 euro.