Fiumicino - L’Emilia continua a tremare. Decine le vittime. Case, industrie e chiese crollate. E le ferite si allargano nelle terre e nelle città vicine. Mentre si moltiplicano le iniziative di solidarietà nei confronti della popolazione, la presidenza della Conferenza episcopale italiana, dopo il primo stanziamento di un milione di euro, destina all’emergenza altri 2 milioni, prelevandoli dai fondi dell’otto per mille. Tutte le comunità ecclesiali sono coinvolte nella colletta nazionale del prossimo 10 giugno.

 “Il mio pensiero va ancora una volta alle care popolazioni dell’Emilia, colpite da ulteriori forti scosse sismiche, che hanno causato vittime e ingenti danni, specialmente alle chiese. Sono vicino con la preghiera e l’affetto ai feriti, come pure a coloro che hanno subito disagi, ed esprimo il più sentito cordoglio ai familiari di quanti hanno perso la vita. Auspico che con l’aiuto di tutti e la solidarietà dell’intera nazione possa riprendere al più presto la vita normale in quelle terre così duramente provate”, ha detto papa Benedetto XVI al termine dell'udienza di mercoledì scorso.

“Radunata a congresso eucaristico, la chiesa Portuense è fraternamente solidale con le popolazioni dell'Emilia colpite dal terremoto”, ha detto monsignor Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina, ricordando che chi si nutre del pane del cielo impara ad essere più vicino a chi soffre. La Conferenza episcopale italiana partecipa alle sofferenze della popolazione provata dal terremoto e indice una colletta nazionale da tenersi domenica 10 giugno, solennità del Corpus Domini. Anche la comunità diocesana di Porto Rufina si mobilita e monsignor Reali raccomanda che in tutte le parrocchie ed in ogni altra comunità ecclesiale siano raccolte le offerte per sostenere le iniziative di aiuto a favore della popolazione emiliana.

 

Gli sfollati sono intanto saliti a 14.000. Una nuova forte scossa con epicentro nella zona di Mirandola, provincia di Modena e diocesi di Carpi, ha causato ulteriori danni e purtroppo molte altre vittime. È stata avvertita anche a Bologna, Ravenna, Milano, Bolzano, in Veneto, Trentino, Liguria e in tutto il nord Italia. La terra ha continuato a tremare anche stamattina e ieri sera.

Anche la prima scossa era stata udita distintamente in tutto il nord, dal Friuli alla Liguria, e parte del centro Italia. Il sisma era già stato avvertito anche in Lombardia, nella diocesi di Mantova, e in Veneto, nella diocesi di Adria-Rovigo e lungo l’asse dal vicentino al veronese.
Dopo l’appello di Benedetto XVI, preghiera e solidarietà perché la vita normale possa riprendere al più presto è stata espressa anche dalla Conferenza episcopale italiana, che ha anche stanziato un milione di euro per far fronte alla prima emergenza.

Il direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu, che ha subito visitato i luoghi colpiti ed è tornato nei giorni scorsi a Finale Emilia, sottolinea che è stata attivata la rete delle relazioni, con l’immediato coinvolgimento del delegato regionale e delle Caritas delle diocesi colpite. Per il momento è stato allestito a Finale Emilia un Centro di coordinamento Caritas per facilitare l'incontro con i bisogni rilevati delle disponibilità di risorse materiali e di volontari, consentendo risposte mirate ed evitando iniziative improvvisate che anziché d'aiuto potrebbero essere d'intralcio.

Da tutta Italia le Caritas hanno già fatto manifestato vicinanza e disponibilità ad aiutare, così come l’intera rete internazionale, Caritas Europa e  Caritas Internationalis si sono dette pronte a contribuire agli interventi che, dopo la prima fase di emergenza, vedranno, come sempre, un affiancamento duraturo, nel medio e lungo termine, nella fase più difficile della ricostruzione materiale e del tessuto sociale, con attenzione alla ricostruzione socio-economica, all’animazione e ai luoghi di aggregazione delle comunità. Per aiutare la Caritas italiana nel suo impegno nei confronti degli sfollati si possono inviare offerte tramite c/c postale n. 347013 specificando nella causale: "Terremoto Nord Italia 2012".

Anche la Curia bolognese ha attivato una raccolta fondi tramite Caritas si può contribuire con un versamento sul conto corrente postale n. 838409 oppure con un bonifico bancario presso Banca Popolare dell'Emilia Romagna intestato a "Arcidiocesi di Bologna". Iban: IT 27 Y 05387 02400 000000000555. Causale "Terremoto in Emilia-Romagna".

Per l'Arcidiocesi di Modena-Nonantola diversi i conti correnti attivati (per tutti la causale è "Emergenza terremoto Emilia"). Conto corrente intestato a "Arcidiocesi di Modena-Nonantola - Caritas diocesana Corso Duomo 34 41121 Modena". Iban: IT 25 X 05034 12900 000000004682 presso Banco Popolare Società Cooperativa srl sede Modena. Iban: IT 35 Z 02008 12930 000003106219 presso Unicredit Banca sede Modena. Iban: IT 89 B 05387 12900 000000030436 presso Banca Popolare dell'Emilia Romagna sede Modena. Iban: IT 72 X 05018 02400 000000503060 presso Banca Etica - Filiale di Bologna. Versamenti anche su Banco Posta, conto corrente n. 17329418, intestato a "Curia Arcivescovile di Modena Corso Duomo 34 41121 Modena". Iban: IT 61 M 07601 12900 000017329418. Per la Diocesi di Carpi invece il conto corrente è intestato a "Diocesi di Carpi" presso la filiale Unicredit di piazza Martiri. Iban: IT 09 V 02008 23307 000028478401. Causale: "Emergenza terremoto 2012".