Fiumicino - Sarà intitolato a Simone Costa, il 16enne di Fiumicino morto a seguito di un pugno sferratogli dal suo migliore amico lo scorso mese di dicembre, il parco di via del Serbatoio. Simone, che i compagni di scuola chiamavano Er Costa o Mimì, al momento di quell’assurda tragedia si trovava davanti al centro commerciale di Parco Leonardo. Era una domenica pomeriggio come tante altre ed il giovane, con la comitiva, stava trascorrendo il tempo ridendo e scherzando. Poi, quel pugno. Arrivato non per ferire ma “per gioco” durante uno scambio di battute. Ma quel colpo si rivela fatale: Simone si accascia al suolo e per lui non c’è nulla dare. Inutile la corsa al poliambulatorio di via Coni Zugna.

 

Tutta la comunità è annichilita sotto il peso di quel dramma assurdo. La famiglia è disperata. Gli amici non si danno pace. E proprio per dare un senso a quel dolore atroce, condiviso, dopo i funerali ai quali partecipano migliaia di persone, decidono di non dimenticare. Avviano subito una petizione per chiedere al sindaco Mario Canapini di intitolare una piazza o un parco a quel ragazzino così sfortunato. In pochissimo tempo vengono raccolte migliaia di firme. Gli studenti della scuola Paolo Baffi, che Simone frequentava, e i familiari consegnano la petizione al primo cittadino. Ed il sindaco non ha esitazioni.

 

“E’ intendimento di tutta l’amministrazione comunale accogliere la richiesta fatta  dagli amici di Simone e dai cittadini  affinché il parco sia dedicato alla memoria del giovane concittadino con l’intenzione di dimostrare la vicinanza morale delle istituzioni locali e soprattutto lanciare un forte messaggio ai più giovani”, spiega il sindaco Canapini: “il tragico evento ha scosso profondamente tutta la nostra comunità che si è interrogata su come sia potuto avvenire tra due adolescenti tra loro amici. “Anche attraverso la semplice intitolazione del parco”, conclude il primo cittadino, “mi auguro possa servire da monito ai giovani ricordando loro che l’espressione del gioco non deve mai sfociare in manifestazioni di violenza, pericolosa e ingiustificata”.