Ben novecentomila sono gli animali che vengono usati per la sperimentazione in Italia e dodici milioni nel territorio dell’ Unione Europea nel corso di ciascun anno. Si parla di animali nati in cattività, che vengono fatti vivere unicamente per essere usati come cavie. Una delle giustificazioni addotte è che il progresso scientifico passa anche attraverso la sperimentazione su esseri umani simili all’uomo.


Naturalmente esiste anche un altra parte del mondo scientifico che non sostiene assolutamente questa tesi. Come è facile intuire una risposta definiva non c’è  ma la realtà è sotto i nostri occhi. Le cavie dei primati arrivano da un grande centro di smistamento esistente nel Laos, Paese molto tollerante quando si parla di diritti degli animali. Le cavie vengono usate sia per la sperimentazione di nuovi principi farmacologici, ma anche per esercitazioni anatomiche o per sperimentazioni belliche.


Da sempre la L.A.V. si batte in tutti i modi per “scuotere l’opinione pubblica e per sensibilizzare la gente al problema. Nel territorio europeo la Coalizione ECEAE (un'alleanza di associazioni europee che si battono per lo stop alle sperimentazioni animali) svolge azioni a tutti i livelli: didattico, raccolte firme, sensibilizzazione tipo porta a porta, ecc. L’animale preso dalla cattività e rinchiuso in gabbie anguste, con scarsa igiene, trasportato in modo non adeguato e sottoposto a stress psicologico, fisico e ambientale viene considerato NON come un essere vivente ma bensì un oggetto di scarso valore senza diritti e soprattutto senza futuro alcuno. Si consideri che alcuni primati arrivano allo stabulario privi del loro pelo perso per eccesivo stress o per cattiva alimentazione.