Nonostante lo scorso anno si sia registrato un aumento di oltre il 17% del mercato online in Italia, il nostro paese continua comunque ad essere in “ritardo” rispetto alla media europea. A dichiararlo tra molti Roberto Liscia in un comunicato ansa in cui vengono diffusi i dati raccolti dal Consorzio Netcomm, dal quale emerge un fatturato di vendite online pari a 14 miliardi di euro annui, contro i 17 miliardi della vicina Spagna. Il problema principale secondo gli esperti è da ricercarsi nella scarsa competitività delle aziende italiane nel mercato del web. Solo il 4% delle imprese nostrane è attiva sul web contro una media europea del 15%. Sostanzialmente il problema che si sta venendo a creare è che vi è un costante aumento di utenti italiani che acquistano online (si stima che in pochi anni siano passati da 9 milioni a 16 milioni) senza però una conseguente crescita proporzionale dell’offerta.  Nello specifico i comparti di prodotto risultano avere un peso maggiore rispetto ai servizi: i primi ricoprono il 70% delle transizioni online. I settori maggiormente in crescita durante lo scorso anno sono quello “gastronomico”, che ha registrato un incremento del 30% dei suoi affari e quello dell’arredamento, che è cresciuto del 100% con un valore che supera ora i 130 milioni di euro.


Tra i servizi in rete, che generano il 30% del volume d’affari, spiccano soprattutto “turismo” e “intrattenimento”, con quest’ultimo trainato soprattutto dai casinò online. Un servizio, questo, a cui gli italiani sembrano sempre più avvezzi e che sostituiscono volentieri alle scampagnate fuori città per raggiungere una delle 4 case di gioco attive sul territorio nazionale. Un fenomeno planetario che ha visto la crescita esponenziale di alcuni marchi, come quella di Betsson cresciuta dell’82% in un solo anno. In Italia, dove il noto brand è presente con il casinò online Starcasino, il giro d’affari del gioco online ha toccato la cifra record di 17 miliardi di euro. Discorso a parte va fatto per il settore del turismo, che online è tra i servizi più utilizzati dagli italiani, e che raggiunge cifre ancora più importanti se parliamo di Export. Oltre il 50% degli affari che i siti italiani generano all’estero proviene infatti proprio dal settore del turismo, in prevalenza dagli operatori di trasporto e da portali per la ricerca di alloggi ed hotel, su tutti spicca booking.com.In generale gli affari del mercato online del nostro paese all’estero sono cresciuti del 24%, ma restano ancora ben lontani da quelli di Svezia, Danimarca, Inghilterra e Germania.