A G.L., un uomo di 65 anni affetto da un tumore in fase terminale questo fine settimana è sopraggiunto un malore e al seggio n. 1840 di Via dell'Idroscalo a Ostia non ha potuto esercitare il suo diritto di voto nonostante il presidente del seggio e il messo comunale si fossero resi disponibili ad andare a casa del malato se autorizzati. Il genero del malato, Alessio Camilli, al seggio ha chiesto più volte di poter far votare il suocero, ma l'ufficio elettorale centrale è stato categorico: non può votare. Angelo Paletta, consigliere UDC al Municipio Roma XIII, era presente e ha dichiarato che "è incredibile quello che è successo ed è scorretto che l'Amministrazione comunale faccia da sponda a chi spera che non si raggiunga il quorum". Alla richiesta del consigliere Paletta di parlare al telefono con il responsabile dell'ufficio elettorale centrale, questo ha fatto sapere che era impegnato e non poteva rispondere mentre il dipendente comunale collegato telefonicamente dal dipartimento con il seggio non ha voluto rilasciare le proprie generalità, sebbene come dipendente pubblico fosse obbligato a farlo. "Con la giornata di oggi Roma è diventata la capitale della trasparenza zero e della violazione dell'elementare diritto democratico, che è il voto. Fatti come questo fanno pensare che sia in atto un boicottaggio sotterraneo del referendum, affinchè non si raggiunga il quorum". Alessio Camilli, oltre che parente del malato è anche consigliere della nota Associazione Mielolesi Ostia, e con sconforto dichiara che "la Costituzione repubblicana che garantisce il diritto di voto è stata violata e da cittadino mi sento offeso e abbandonato dalle Istituzioni che invece dovrebbero difendere i cittadini più deboli e indifesi come è ora mio suocero. Purtroppo, però, prendo atto che non è così".