Ostia - "Ogni anno è sempre la stessa storia. L’arrivo della stagione fredda viene considerato dalle Istituzioni come una iattura, qualcosa di improvviso, un incidente di percorso che si manifesta inaspettatamente e che deve essere gestito alla “bene e meglio” mettendo pezze che sono spesso peggiori dei buchi.

Se quest’anno il Municipio X ha potuto attivare il Piano Freddo è solamente grazie al prezioso, competente e tenace lavoro di associazioni e volontari che, nonostante tempi e risorse ridotte all’osso, procedure anticovid da organizzare e mille altre difficoltà da superare, non hanno gettato la spugna e hanno accettato la sfida di organizzarsi per partecipare alla manifestazione di interesse promossa dal Municipio X. Possiamo tirare quindi un sospiro di sollievo perché altrimenti nessuno avrebbe gestito il Piano Freddo nel X Municipio.

L’inadeguatezza dell’Amministrazione Municipale in carica non si misura solamente nella discutibile scelta, “Ponzio Pilato” style, di delegare interamente a terzi la gestione del Piano Freddo ma si concretizza nell’aver preventivato solamente 15 posti d’accoglienza, a fronte di un bacino molto ma molto più ampio, ben sapendo che il dormitorio della Caritas è chiuso da tempo. A Roma Capitale sono più di 3000 le persone censite dai servizi sociali che vivono in strada. Davanti a questo dato parziale quanto allarmante, sono stati allestiti dal Comune di Roma, per altro in piena pandemia, solamente 800 posti letto. Una vergogna assoluta di cui la Sindaca Raggi dovrebbe rendere conto invece di blindarsi dietro selfie autocelebrativi.

Non basta stanziare qualche risorsa, mettendo il segno di spunta su qualche locandina facebook autocelebrandosi con video e dichiarazioni così come da consolidate abitudini “grilline”, incrociando le dita nella speranza che associazioni, comitati e volontari riescano a supplire alle pesanti carenze dell’amministrazione, a gestire autonomamente il Piano Freddo senza intoppi così come accade nel Municipio X. E’ necessario che l’amministrazione pubblica invece di fare continui passi di lato, uscendo di scena e sfilandosi dalle responsabilità dirette, inizi a fare coraggiosamente qualche passo in avanti attivando serie politiche sociali di cui abbiamo un estremo bisogno. Ad esempio è necessario iniziare a pensare che i servizi sociali di ogni Municipio di Roma Capitale non possono essere anno dopo anno sempre più sguarniti di risorse economiche ed umane. Roma Capitale deve tornare ad assumere assistenti sociali, progettisti, psicologi, figure professionali specifiche, deve promuovere accordi con le ASL territoriali al fine di garantire la necessaria assistenza sanitaria, senza distinzioni, a tutte le persone senza fissa dimora, deve mettere mano ai regolamenti comunali modificando le storture esistenti, deve mettere a disposizione tutti gli edifici pubblici inutilizzati per strutturare l’accoglienza dei meno fortunati h24, 365 giorni l’anno.

Serve una nuova prospettiva nella gestione delle risorse pubbliche. La tragedia della solitudine accaduta poche ore fa nel nostro Municipio dove un clochard è stato trovato morto avvolto in un cartone proprio davanti l’ingresso dell’Aula Consiliare, non può lasciarci indifferenti. In questi casi la generosità e la solidarietà non bastano per battere la sofferenza, servono figure professionali specifiche, come medici e psicologi, in grado di vincere le riserve di chi vive in strada e, ad esempio, rifiuta ogni forma di assistenza. Roma Capitale deve smetterla di nicchiare e deve farsi parte attiva, nella nostra città servono potenti politiche sociali. Un esempio come tanti.

Nel nostro Municipio abbiamo sul lungomare una struttura di proprietà ex ENAM, oggi dell’INPS, completamente ristrutturata, completa di decine di camere da letto pronte all’uso, addirittura con una mensa allestita con tutti gli arredi e le attrezzature necessarie. Quell’edificio è chiuso, serrato, addirittura presidiato da una guardiania privata per impedire le occupazioni. Quello stabile andrebbe messo subito a disposizione per organizzare, stabilmente tutto l’anno, l’accoglienza delle persone senza fissa dimora predisponendo anche un piccolo presidio sanitario e un desk per l’accettazione in grado di gestire la richiesta di documenti, le pratiche per il reddito di cittadinanza, la richiesta della residenza e quant’altro. Non stiamo parlando di una scelta rivoluzionaria ma di semplice buon senso".

Così in una nota Marco Possanzini, Segretario Sinistra Italiana X Municipio