Ostia antica – “Aiutiamo Daniele e i 15 bambini di Ostia antica sottoposti all’emissione letale delle 10 antenne di telefonia mobile presenti all’interno dell’enorme ‘sigaro killer’ posto all’angolo tra via Bonucci e via Fiorelli, a Ostia antica”.

 

 

 

 

A raccogliere il grido d’aiuto dei residenti e delle famiglie del quartiere è Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare Davvero e coordinatore dei giovani Udc del XIII municipio.

 

 

 

 

 

“Sono oltre due anni che i cittadini si battono contro i ripetitori posti nel raggio di 50 metri dalle abitazioni dove vivono i piccoli. In particolare, occorre intervenire con urgenza per la loro delocalizzazione per Daniele, un bambino che vive grazie all’apporto di macchine elettromedicali  che vanno spesso in tilt a causa delle onde elettromagnmetiche emesse dalle antenne nascoste nell’enorme cilindro”, spiega l’esponente politico.

 

 


“Sono solidale con il comitato di quartiere Ostia antica-Saline che sta lottando e che ha chiesto l'intervento delle istituzioni e la comprensione ‘civile’ dei gestori di telefonia mobile interessati per risolvere un problema di salute pubblica, dando dimostrazione di sensibilità e valori’”, prosegue Giulio Notturni.

 

 

 

“Gli impianti, nascosti alla vista dei residenti, si trovano all'interno di un cilindro bianco posto sul tetto di una palazzina distante poche decine di metri dalle altre palazzine, ad un'altezza insufficiente per poter essere considerata abbastanza lontana e sicura, in un quartiere peraltro abitato da giovani coppie con bambini”.

 



“Comprendo i timori e le giustificate paure dei residenti che non vorrebbero trovarsi nella stessa situazione degli abitanti di Ostia di viale della Vittoria dove le antenne sulla Torre Acea stanno provocando una escalation di morti e malati colpiti da patologie tumorali. Mi appello”, conclude Giulio Notturni, “innanzi tutto al presidente del municipio XIII, Giacomo Vizzani, al quale i cittadini sottoposero già una raccolta di firme due anni fa in cui chiedevano la rimozione dell’impianto. Al minisindaco chiedo di accogliere l’appello di queste famiglie al sacrosanto diritto alla salute. Per sé e per i propri figli. Come sancito dall’art. 32 della nostra Costituzione”, conclude.