FIUMICINO - “L'agricoltura è in crisi nera, le aziende al collasso. Gli operatori stanno lentamente gettando la spugna e sono arrivati al punto di svendere gli appezzamenti. Così non va. Bisogna mettere mano ai patti territoriali, dare impulso a un programma di sviluppo agro-zootecnico, slancio alla produzione locale. Mettere in atto quel piano di riconversione agrituristica dei casali che il Pd ormai da tre anni prova, senza frutti, a proporre, per combattere la crisi del settore e tamponare l’emorragia di posti di lavoro”.

Così il consigliere comunale del Pd Silvano Zorzi che sottolinea: “Purtroppo su questo l’amministrazione è sorda e preferisce stravolgere i lineamenti del nostro comune e bruciare superficie agricola per progetti come il raddoppio l’aeroporto, la discarica e il termovalorizzatore, lasciando carta bianca agli speculatori edilizi. Questa maggioranza invece di litigare su chi sarà il prossimo candidato a sindaco governi e dia seguito alle parole, altrimenti si dimetta e lasci ai cittadini decidere il proprio futuro”. “Il nostro - sottolinea Zorzi - è un comune prettamente a vocazione agricola. Dei suoi 22mila ettari più di 17mila sono caratterizzati da terreni agricoli. Sarebbe delittuoso affossare una delle fonti primarie e forse inesauribili per Fiumicino. Abbiamo aziende che producono oltre 350 quintali di latte al giorno. Altre che sono leader in Italia e in Europa nel settore della produzione agricola. Bisogna sostenere queste aziende e quelle a carattere familiare permettendo loro di aumentare la ricettività turistica attraverso la realizzazione di agriturismi, valorizzando così anche iprodotti locali attraverso la realizzazione di veri e propri percorsi eno-grastronomici”. “La crisi che sta vivendo il mattone - spiega il consigliere del Pd - ci dovrebbe spingere a trovare soluzioni alternative. Quando si arrivano a svendere gli appezzamenti vuol dire che qualcosa non va e che non ci sono le condizioni economiche per andare avanti. Ecco perché è necessario che la politica intervenga con proposte concrete, battendosi per togliere vincoli e vincoletti che stritolano queste aziende. La Toscana, l'Umbria, le Marche, sono avanti anni luce. Noi potremmo essere altrettanto competitivi avendo dalla nostra un serbatoio inesauribile chiamato Roma. Il futuro di questo comune è nelle attività produttive. Mantenere il territorio ambientale integro e ricettivo per il turismo è un obbligo, puntare solo sull'edilizia potrebbe costarci molto caro”.