Ostia - "Dopo Firenze, Bari, Bologna, Milano e Napoli, finalmente anche Roma ha il suo registro delle unioni civili. La Capitale invia un segnale politico forte al Parlamento, rilanciando un'iniziativa già intrapresa dal X Municipio nel settembre 2013 con l'approvazione della risoluzione sul registro municipale delle unioni civili. È necessario che il nostro legislatore provveda a colmare al più presto la lacuna presente nel nostro ordinamento. L’assenza di una disciplina che regoli le unioni fra persone dello stesso sesso comporta, infatti, una discriminazione delle coppie omosessuali. Questa si concretizza nel mancato riconoscimento a queste famiglie dei diritti patrimoniali, successori e di assistenza sanitaria riconosciuti alle coppie regolarmente sposate, e contrasta con il principio di uguaglianza sancito sia dalla nostra Costituzione, sia dalla Carta costituzionale europea, integrata dalla Carta dei diritti fondamentali", ha dichiarato Monica Schneider, presidente della Commissione delle Elette del X Municipio.


"Occuparsi di unioni civili non significa non tenere conto delle famiglie, come sostengono strumentalmente i detrattori, ma tutelare tutte le famiglie senza distinzioni. La reazione alla paura di questi giorni non può essere l'intolleranza e il rifiuto di costruire una città aperta a tutti. Dobbiamo accogliere le diversità e rivestirle di diritti, per favorire l'integrazione e garantire le pari opportunità. Ostacolare l'amore è ledere la dignità delle persone e denota incapacità di guardare a ciò che esiste come parte della società”, ha aggiunto Giovanni Zannola, presidente della commissione Servizi Sociali e Pari Opportunità del X Municipio.