di A.G.

Tutti quelli che sono costretti a restare in città, e non possono ancora andare in ferie, hanno la possibilità di  fare un tuffo in un villaggio cinquecentesco, girare tra madonne, artigiani dell’epoca, popolane,signorotti, ecc. Tutto ciò è possibile a circa quaranta chilometri da Roma, a Castel Madama. Da venerdì sera a domenica sarò possibile visitare questo centro arroccato su di una collina raggiungibile percorrendo la Roma-Aquila. Gli abitanti in gran segreto lavorano da mesi per far tornare il loro paesetto a come era nel ‘500. Osservando il paese in tumulto scopriamo come vengono cuciti i costumi medievali, vengono realizzati gli addobbi e si studia come nascondere tutti i simboli della modernità. I quattro rioni si preparano ad offrire il meglio di loro nella rievocazione storica che viene presentata ai turisti.  Rivediamo un’osteria, una donna che fila la lana,un maniscalco che ferra un cavallo. Il turista che visiterà Castel Madama si troverà calato in una scena di un film e avrà l’impressione di essere tornati indietro nel tempo. Per chi preferisce la gastronomia alle rievocazioni storiche , l’ 11 e il 12 di questo mese troverà la “Sagra dei Maccheroni” a Montenero Sabino in provincia di Rieti. In questa sagra si possono degustare le “fezze”, un piatto a base di farina, uova, sale e olio. Il segreto è nella lavorazione dell’impasto che deve essere fatta con maestria e pazienza. Il nome deriva dal’impasto che, sottile come uno spaghetto, viene arrotolato a matassa e cotta in acqua bollente, condito con sughi di carne o con intingoli a base di erbe. Naturalmente oltre alle fezze si possono gustare anche i prodotti locali: la pizza bianca messa a cuocere in particolari forni a legna e poi farcita a piacere, svariati tipi di formaggi e salumi tipici. Chi preferisce i piatti di carne, sempre sabato e domenica prossimi , si può recare ad Allumiere dove c’è la “Sagra del Cinghiale”. Siamo tornati in provincia di Roma e Allumiere rievoca attraverso questa sagra la sua storia. Quando il territorio era sotto lo Stato Pontificio quel borgo sperduto divenne un centro industriale di prim’ordine per quel tempo, in seguito alla scoperta di una vena di allume. Questa scoperta permise allo Stato Pontificio di non importare più quel materiale dai paesi turchi stravolgendo gli equilibri economici del tempo. I visitatori possono degustare i piatti tipici dei minatori di un tempo e vedere come si estraeva il materiale con le tecnologie e i mezzi allora conosciuti. Non vi piacciono le fezze e neanche la carne di cinghiale? Nessun problema perché potete andare a Monteflavio dove si svolge la “Sagra dell’olio e della pizza fritta”. Qui si degustano vari tipi di pizza fritta e di carne che fa da corollario a questa pietanza. Ricordatevi che però la pizza fritta la potete mangiare solo il giorno 11 dalle ore 16,00 in poi.