Ostia – “Moralmente ed eticamente discutibile che la Asl Roma D, in epoca di spending review e di ‘tagli’, spenda 105mila euro per un incarico a Gerardo Corea, ex direttore sanitario dell’ospedale San Giovanni”, dichiara Paolo Dominici, segretario regionale della Uil Fpl. “Il dottor Corea è stato ‘ingaggiato’ pochi giorni fa dal direttore generale della Asl RmD, Vincenzo Panella, per ‘l’implementazione del codice etico aziendale’”, spiega l’esponente della sigla. “Ma l’incarico a Gerardo Corea, tra l’altro indagato dalla Procura di Roma per la morte del piccolo Marcus De Vega per il ‘caso del latte al posto del farmaco in endovena’ del 2012, è quanto meno inopportuno e fuori luogo. A questo riguardo, a febbraio di quest'anno, la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di otto, tra medici e infermieri in servizio nell'ospedale San Giovanni, per la morte del neonato filippino deceduto il 29 giugno 2012 dopo un'errata somministrazione di latte per endovena. Tra loro il primario di neonatologia ed il direttore sanitario. Sulla richiesta di processo si pronuncerà il gup Costantino De Robbio. (Il reato più grave, omicidio colposo, è contestato dal procuratore aggiunto Leonardo Frisani all'infermiera pediatrica Roberta Stanig, ndr). E poi si tratta di un contratto annuale da 105 mila euro...eventualmente incrementabili’”, sottolinea Paolo Dominici.

 

Così, alle ‘perplessità’ avanzate soltanto la settimana scorsa dai Cobas della Asl RomaD per questa ‘consulenza d’oro’, severamente contestata in quanto considerata ‘inopportuna’ in un momento di gravissime  economie, di carenze di personale, di tagli persino su detergenti, toner e carta igienica, tanto da aver inviato una lettera al commissario ad acta della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ed ai vertici dell’Azienda, affinché rivedano la decisione, e anche ai dubbi espressi dai cittadini che vedono una preoccupante riduzione dei servizi sotto il profilo qualitativo e quantitativo, oggi si aggiunge la dura condanna della Uil Fpl. Già Giuseppe Conforzi, coordinatore Uil Fpl Asl Roma D, aveva denunciato tre giorni fa l’attribuzione di questo costoso incarico, nonché la decisione del direttore generale del restyling del proprio ufficio, rispetto alle priorità dell’Azienda. “Tac rotte, radiologia nel caos ma spese assurde”, aveva sintetizzato.

 

“Per quanto riguarda il dottor Corea, fermo restando il principio della ‘presunzione d’innocenza’, nel quale noi tutti dobbiamo credere fermamente, continuiamo a chiederci anche e soprattutto come in un momento economicamente così critico e delicato ci siano Asl tanto virtuose da poter spendere risorse così elevate per un incarico che, francamente, vista la professionalità dei dirigenti della Roma D, poteva essere svolto all’interno dell’Azienda stessa invece di attingere ad un esterno”, continua Paolo Dominici: “In pianta organica ci sono infatti professionisti strutturati e quindi mensilmente retribuiti in grado di svolgere questo tipo di mansioni. Eppoi, se il dottor Corea è quel professionista eccezionale perché l’Azienda San Giovanni non gli ha rinnovato l’incarico? Perché deve essere la Asl Roma D ad affidargli questa onerosa consulenza?”, si domanda il segretario regionale della sigla.

 

“In un sistema in cui il risparmio forzato imposto alle Aziende sanitarie locali e alle Aziende ospedaliere”, sottolinea Paolo Dominici, “sta ormai avendo ripercussioni sui livelli quantitativi e qualitativi dei servizi, delle attività e delle prestazioni erogate ai cittadini utenti, l’importo” del ‘Progetto per l'implementazione del Codice etico’ appare non solo in contrasto con il quadro di riferimento normativo nazionale e regionale di razionalizzazione e contenimento dei costi ma, sottolineo, per alcuni aspetti come un atto ‘moralmente ed eticamente discutibile’. Infatti,  anche se  finanziato da fondi vincolati, va ricordato che in ogni caso appartengono al bilancio pubblico”. In sostanza, secondo il dirigente Uil così come per i Cobas, non vi sarebbe alcuna effettiva necessità di questa implementazione-integrazione di un progetto viste le priorità dell’Azienda dove in particolare mancano infermieri e tecnici. Anche Paolo Dominici chiede ai vertici regionali, impegnati in questi giorni proprio sui tagli previsti nel piano di rientro dal disavanzo sanitario, di intervenire sulla vicenda per fare chiarezza. Ed invoca anche l’intervento della “Corte dei Conti e di ogni altro organo di controllo e verifica”.  “Ci aspettiamo da parte di ogni soggetto deputato a gestire le risorse pubbliche capacità e buon senso, fino a prova contraria!”, conclude.  

 Il direttore sanitario della Asl Roma D, dottoressa Flavia Simonetta Pirola, da noi interpellata telefonicamente, in merito alla consulenza replica: “Esiste una regolare delibera che è stata pubblicata all’interno della quale sono spiegate le motivazioni che hanno determinato questo atto”. Al momento il direttore generale, dottor Panella, risulta fuori sede.