Grande partecipazione la mattina di sabato 6 marzo al Teatro    del Lido, via delle Sirene 22, per l'incontro pubblico "il teatro che vogliamo - investimento pubblico e partecipazione civile”, indetto dal comitato cittadino “Riapriamo il Teatro del Lido”, per richiamare l'attenzione sulle sorti della struttura e della sua funzione sul territorio.

Il Teatro del Lido, chiuso dal 2008, non ha più riaperto i battenti lasciando per strada lavoratori, attori e privando i cittadini di uno spazio che garantiva cultura a prezzi popolari e che ha visto alternarsi sul suo palco anche artisti del calibro di Camilleri e Moni Ovadia.

Tutto taceva, tutto era silenzio, le richieste dei comitati che ne chiedevano la ripertura si perdevano nelle maglie della burocrazia e cadevano inascoltate.

Tutto immobile, per 2 anni, fino allo scorso 26 febbraio, quando queste stesse persone, esasperate dall' indifferenza e dall'abbandonoo in cui versava il Teatro del Lido, hanno deciso di prendere l'iniziativa e smuovere la situazione, togliendo i lucchetti ai cancelli, aprendo le porte dello stabile e ricominciando, a titolo gratuito, l'attività teatrale con una programmazione speciale.

Questo, secondo la legge, si chiama occupazione,  secondo le centinaia di persone, famiglie, anziani, studenti, che si sono riversate ogni sera ad usufruire di spettacoli di altissimo livello non si è trattato d'altro che di un dono. Vedersi restituire uno spazio che spetta di diritto alla cittadinanza, quello dell'arte e della condivisione della cultura, quella cultura che fino al 2008 , il Teatro del Lido, non aveva mai fatto mancare.

Riapertura dello stabile alla cittadinanza, riassunzione dei cinque lavoratori e un modello di gestione del teatro pubblico- partecipato, queste le principali richieste avanzate dagli organizzatori dell'incontro di sabato mattina, una tavola rotonda alla quale erano state invitate a partecipare le istituzioni, dal Municipio ai responsabili del Teatro di Roma, dalla Provincia e Regione, fino ai rappresentanti del Comune.

Se per il Municipio si sono presentati il delegato alla cultura Colloca, la presidente della Commissione cultura Picca e il consigliere Salvemme, per la Provincia e Regione rispettivamente D'Elia e Rodano, il Comune e il Teatro di Roma non hanno mandato rappresentanti e questo ha impedito la messa in atto di un possibile tavolo politico per arrivare ad un accordo che definisca la futura gestione e riapertura ufficiale dello stabile.

In attesa della convocazione del tavolo politico, il comitato cittadino ha annunciato l’avvio immediato di un workshop di partecipazione e progettazione aperto alla città e al mondo associativo.

“E' più immorale occupare pacificamente il teatro riaprendolo cosi agli abitanti di Ostia o lasciarlo chiuso a marcire privando tutti del suo importante ruolo?” cosi ha recitato uno degli interventi della mattinata e con questa domanda ci si aspetta un segno dalle istituzioni.

Marzia Pitirra