Ostia – “Paolo Ferrara si lamenta perché la Regione Lazio, dovendo calcolare la percentuale di spiagge libere presenti nel territorio di Roma, ha calcolato anche le spiagge dei Cancelli e Capocotta. Questo calcolo è estremamente importante, perché esiste una legge regionale (la numero 8 del 2015) che impone ai comuni di riservare ALMENO il 50% delle spiagge di propria competenza al libero utilizzo o, volendo leggerla al contrario, impone di riservare agli stabilimenti AL MASSIMO il 50% del litorale. Ovviamente, essendo sia la spiaggia di Capocotta che quelle dei Cancelli spiagge libere di competenza comunale, la Regione non poteva non considerarle nel conteggio. Rimane invece esclusa dal conteggio la spiaggia della Tenuta di Castelporziano, che è di proprietà del Presidente della Repubblica".

"Ciò che risulta da questo calcolo è che il comune di Roma, tenendo conto dei Cancelli e di Capocotta, è molto vicino alla quota minima di spiagge libere imposta dalla legge regionale, e che quindi basterebbe rendere libere giusto alcune centinaia di metri in più per rispettare la norma. Ferrara vede in tutto questo una macchinazione del Partito Democratico, al governo della Regione, che in questo modo manifesterebbe la propria volontà di lasciare pressoché invariato il potere dei gestori degli stabilimenti, a cui sarebbe così lasciato pressoché intatto il proprio "patrimonio". Ma la Regione sta semplicemente applicando la legge, che tra l'altro riguarda non solo Roma, ma tutti i comuni del Lazio. In tutto questo Ferrara pare che questa legge non l'abbia mai letta, e troppo impegnato nell'accusare i propri avversari politici, non si accorge di due paroline molto importanti presenti nel testo della legge (qui sotto riportato e sottolineato)".

"Le parole sono "COMUNI" e "ALMENO". La legge in questione, infatti, stabilisce che la quota che i COMUNI devono riservare alle spiagge libere sia ALMENO il 50%. Ma chi è capogruppo, in COMUNE, del partito che governa la città di Roma? Proprio Paolo Ferrara! Spetta pertanto alla Regione calcolare quanta spiaggia libera va inserita per rispettare la legge. Spetta all'assemblea capitolina del COMUNE di Roma, di cui Ferrara è membro di spicco, decidere quanta spiaggia libera inserire, purché sia ALMENO il 50%. Quindi anche il 60, il 70, l'80... o il 100%. Semmai, Ferrara faccia attenzione a un'altro passaggio della legge che si è dimenticato di citare: cioè che oltre alla quota complessiva del 50%, deve essere rispettata anche una quota aggiuntiva pari (sempre ALMENO) al 20% di spiagge libere all'interno di ciascun ambito omogeneo (un ambito omogeneo è una porzione di litorale con caratteristiche simili)".

"Ad oggi gli ambiti sono: 1. Foce del Tevere- Porto; 2. Porto- Canale dei Pescatori; 3. Canale dei Pescatori- stab. Gambrinus; 4. Stab. Gambrinus- stab. Marinella; 5. Stab. Marinella-Capocotta. A chi conosce bene il litorale di Ostia, risulterà evidente che gli ambiti 3 e 4 siano abbondantemente sotto la quota minima del 20%. Questa norma aggiuntiva è stata inserita proprio per evitare che le spiagge libere fossero concentrate tutte in un'unica zona, magari in una zona sprovvista di mezzi di collegamento efficiente, come avviene per la gran parte della spiaggia libera di Roma, concentrata a Sud, proprio dove non arriva il trenino Roma- Lido”
. Lo dichiarano in una nota i Giovani Democratici MunicipioX.