Dragoncello – L’alluvione, poi la fuga, ora senza casa. Il nubifragio del 12 dicembre ha strappato la famiglia Cuna alla loro abitazione di Dragoncello. Una situazione già drammatica, se non fosse che in questo nucleo c’è un bimbo, Tiziano, affetto da una gravissima patologia, la Leucodistrofia di Pelizeaus Merzbacher, che non gli permette di camminare, vedere, parlare e respirare senza l'ausilio di complessi macchinari. Il piccolo viveva insieme alla mamma Viviana e al papà Patrick in un alloggio popolare nel quartiere dell’entroterra del XIII Municipio, come riporta in queste ore il Corriere della Sera. L'ultima alluvione ha però devastato la palazzina dove viveva la famiglia: l’acqua ha lambito il muretto di cinta dell'edificio tanto che sono dovuti intervenire in emergenza i vigili del fuoco per far uscire il piccolo Tiziano dall'appartamento. I genitori di Titto, l’affettuoso soprannome del bimbo, hanno dovuto faticare anche per salvare dall'acqua e dal fango i macchinari che permettono al piccolo di respirare. Da allora Viviana non ha più messo piede nella casa alluvionata ed è ospite di una casa di acoglienza privata di Vitinia. Subito sul web, sulla pagina facebook della signora Viviana (e su firmiamo.it), dopo un tam tam su radio e tv degli amici della famiglia, è partita la gara di solidarietà con petizione per chiedere al Campidoglio di trovare una nuova soluzione abitativa per la famiglia di Titto. E non è nemmeno il primo Natale che Viviana Cuna e la sua famiglia si trovano a dover fronteggiare le conseguenze di un alluvione: era già avvenuto nei nubifragi del 2004 e nel 2006.  Molte le denunce sporte in questi anni. Viviana con rammarico dice di non voler mai più tornare in quella casa con Tiziano, mentre il marito, Patrick, ha dovuto rimanere nell’appartamento per scongiurare episodi di sciacallaggio. Sono già oltre duemila le persone che hanno sottoscritto la petizione on line.