Nemmeno la pioggia ha fermato i gladiatori del beach soccer targato Figc-Lega Nazionale Dilettanti, impegnati sul litorale di Ostia nella giornata di semifinale della Poule Scudetto della Serie A Enel 2010. Il penultimo giorno di gare di questa entusiasmante stagione si apre con il temporale che si abbatte sull'Hakuna Matata Beach, dove è allestita l'Arena, per poi lasciare spazio ad un timido sole ed ad un forte vento che ha accompagnato le partite per l'intero programma. Lo spettacolo però non è mancato, soprattutto nelle due semifinali che hanno promosso Feldi Catanzaro e Milano alla finale scudetto di domani (calcio d'inizio h 17:30). La Roma padrona di casa, accolta dal boato del pubblico di casa e dalla voce di Carlo Zampa, speaker d'eccezione, non è riuscita a rispettare il pronostico della vigilia, che lo voleva alla finalissima scudetto per il suo valore, per quello che ha fatto vedere fino ad ora e per il calore con cui è stato sospinto sugli spalti. Di contro un Catanzaro che da sorpresa si è trasformata in splendida realtà superando prima la Colosseum nei quarti ed ora l'altra formazione romana. La gara è stata molto combattuta, con la Feldi che ai punti avrebbe meritato qualcosa in più nella prima frazione, complice anche una super parata di Carotenuto che ha impedito la beffa per la formazione allenata da Cerezo quasi allo scadere. Nella ripresa però i giallorossi si sono sciolti col passare dei minuti, complice il gol del vantaggio su punizione di Belchior che capitalizza al massimo il fallo di mano di Tomeo al limite dell'area. I giallorossi calabresi hanno il merito di non scomporsi mai e di rispondere colpo su colpo alle accelerazioni dei padroni di casa. Il brasiliano Bruno Xavier, autore di una doppietta ed mvp dell'incontro, fissa il risultato sul 2-2, aumentando il rammarico del team di Fruzzetti per i legni colpiti da Carotenuto e Pasquali. Ai tiri di rigore risulta decisivo l'errore del portoghese Madjer che non riesce a scrollarsi di dosso la pessima esibizione confezionata oggi, assumendosi sulle spalle la responsabilità della sconfitta romanista. Una doccia fredda per il club giallorosso creato per vincere e che, complice la dura legge del campo, si è visto sfuggire il traguardo davanti allo striscione dell'ultimo chilometro. D'altro canto i calabresi, storica franchigia del campionato italiano, entrano a ritmo di samba in finale, un debutto che indipendentemente dal risultato, rappresenta già una vittoria. Nell'altra semifinale i rossoneri faticano per due tempi prima di aver ragione di una bella Coil Lignano Sabbiadoro che ha meritato i complimenti incassati per la grande stagione finora disputata. Il club lombardo, più titolato d'Italia dopo la vittoria in Supercoppa di Lega Enel contro Napoli di giovedì scorso, avanza dunque come uno schiacciasassi verso quello che sarebbe un fantastico “triplete”: la conquista delle tre competizioni ufficiali del 2010. Dovesse riuscire nell'impresa, la squadra di Panizza entrerebbe di diritto nell'hall of fame del beach soccer italiano avendo scritto tutti i record possibili ed immaginabili in questa disciplina. Per farlo però dovrà sconfiggere domani i calabresi che promettono di vender cara la pelle. Nel frattempo però hanno battuto i friulani senza lo spagnolo Amarelle grazie ad un'accelerazione bruciante nella seconda frazione dove sono andati in gol Benjamin e Alan, le perle del Milano tutta tecnica e qualità. Ma il fatto che i lombardi abbiano, fino ad adesso, superato ogni difficoltà lo si deve alla forza di tutto il gruppo che negli anni si è cimentato ed è cresciuto anche facendo tesoro degli errori compiuti in passato. Fumagalli e Bruno (tripletta) mettono in congelatore la vittoria nel terzo tempo della sfida contro la formazione di Della Negra, vanificando le due reti firmate dal brasiliano Nenem. Nella prima semifinale valida per la qualificazione alla finale per il 5° posto, invece, la Colosseum non riesce a riscattare l'incerta prestazione del giorno prima perdendo anche contro Viareggio. Il brasiliano Sidney apre le danze, poi è il collettivo tutta grinta e velocità dei toscani a far la differenza. Protagonista è il solito mattatore bomber Gori (tripletta), che consolida la prima posizione nella classifica dei marcatori con 28 centri, capace di rivitalizzare la sua squadra dopo la netta sconfitta di ieri patita contro Roma. Nella seconda gara della giornata l'Elleci Terracina ritrova ritmo e colpi spettacolari sull'asse Palmacci-Feudi (5 gol in due), piegando le resistenze di un Catania che è sembrato avulso dal gioco, fatta eccezione per il brasiliano Fred, una delle più belle rivelazioni dell'intero campionato. In queste finali, alla Ragazzini Generali sono mancati soprattutto Juninho, al di sotto delle sue immense possibilità, ed i rifornimenti a bomber Stankovic che hanno finito per condizionare non poco la manovra complessiva della squadra di Belluso. Il team pontino ha riscattato così la sconfitta patita in campionato e conquistato l'accesso alla finale per il 5° e 6° posto contro i viareggini.

Le semifinali 1°-4° posto

FELDI CATANZARO – ROMA 5 – 4 d.c.r. (0-0;0-1;2-1) Feldi Catanzaro: Carotenuto, Lorenzo, Corasaniti, Pastore, Teddy, Bruno Xavier, Tomeo, Viscomi, Rocca, Marinho.All: Cerezo Roma: Spada, Souza, galli, Sacchetti, Carotenuto, Merola, Psquali, Buru, Belchior, Madjer.All: Fruzzetti Arbitri: Cascone (Ragusa) e Buscema (Udine) Marcatori: st 8’ Belchior (R); tt 4’ Bruno Xavier (F), 5’ Buru (R), 8’ Bruno Xavier (F) Note – Ammoniti: Carotenuto (R), Madjer (R)

Ci si gioca la finale con umori diametralmente opposti, la Roma è la favorita per la vittoria finale, il Feldi scende in campo senza avere nulla da perdere. Pronti via e Bruno Xavier scalda il piede colpendo una traversa clamorosa da oltre trenta metri. La prima metà del tempo scorre senza emozioni particolari, troppo alta la posta in palio. Il Feldi stupisce per la forza distesa dei nervi con cui affronta questo primo scorcio di partita, la Roma prova con conclusioni dalla distanza, Madjer lambisce il palo con un fendente violento. Si chiude così una prima frazione condizionata dalla paura di perdere .  Si apre il secondso tempo sulla falsariga del primo, passano i minuti e la Roma prende fiducia, al 4’ Carotenuto da posizione defilata colpisce la parte esterna del palo, risponde Marinho per il Feldi che trova davanti a sé uno Spada reattivo. Sembrano che le squadre possano scuotersi ma la partita non decolla, solo un tiro libero può spaccare il match, così ci pensa lo specialista Belchior che trova una conclusione a fil di palo che non lascia scampo a Carotenuto. Roma avanti, ora non c’è più tempo per aspettare.  Il Feldi cerca di reagire ma non è facile con una Roma concentrata, sempre l’uomo di punta dei calabresi Bruno Xavier con una bicicletta plastica impegna Spada. Il secondo tempo va in archivio, le due squadre si giocano tutto nell’ultima porzione di gara. La partita va a fiammate, in una sfida così bloccata sono gli episodi a fare la differenza, così Bruno Xavier  da posizione invitante scaglia un rasoterra mortifero che s’insacca nell’angolo alla sinistra del portiere romanista, la gara torna in perfetta parità grazie al ventunesimo gol del brasiliano. La Roma risponde subito con capitan Pasquali che colpisce la traversa dalla lunetta del centrocampo. Preludio al gol del nuovo vantaggio giallorosso con Buru bravo a trasformare in gol un assist al bacio di Carotenuto con un diagonale forte e preciso. Il Feldi comunque non molla, Teddy davanti a Spada cincischia troppo e spreca un’occasione invitante per riportare i suoi sul pari. Ci pensa il solito Bruno Xavier, vero e proprio trascinatore della squadra calabrese, autore di un tiro fotocopia del primo gol, risultato?Altra rete macigno che vale il secondo pareggio per il Feldi e il ventiduesimo gol per il bomber brasiliano. La Roma s’innervosisce, Belchior sciupa due occasioni invitanti, non succede più nulla, ci vuole l’extra time per decidere la finalista. Anche il tempo supplementare però non scioglie le riserve, tanta confusione e tensione non portano nessun gol in dote, i rigori saranno i giudici di questo match. La legge del calcio è implacabile anche nel beach soccer, Bruno Xavier, Marinho e Teddy non falliscono così come Belchior e Carotenuto, è proprio l’uomo simbolo della Roma Madjer a sbagliare il penalty decisivo davanti a un Carotenuto strepitoso anche in questa occasione che devia con il piede la conclusione del nazionale lusitano. Il Feldi vola in finale per la prima volta nella sua storia grazie al carattere e il sangue freddo, una squadra organizzata e compatta che ormai sulle ali dell’entusiasmo è capace di arrivare dovunque. La Roma deve mangiarsi le mani per come ha sprecato diverse occasioni nei momenti topici della gara, quasi un sortilegio con i calabresi capaci di battere i capitolini anche in campionato.

MILANO – COIL LIGNANO 6 – 2 (0-0;2-0;4-2) Milano: rasulo, Casarsa, Bruno, Alan, Ahmed, Ghilardi, Zanini, Benjamin, Fumagalli, Nico.All: Panizza. Coil Lignano: Fabro, Torres, Biondini, Nenèm, Esposito, Leghissa, Sousa, Longo, Del Mestre. All: Della Negra. Arbitri: D’Attanasio (Lanciano) e Anania (Paola) Marcatori: st 4’ Benjamin (M), 8’ Alan (M); tt 3’ Fumagalli (M), 3’ Nenèm (L), 4’ Nenèm (L), 8’ Bruno (M), 8’ Bruno (M), 7’ Bruno (M) Note – Ammoniti: Del Mestre (L)

Una classica del beach soccer, Milano dopo aver vinto Coppa Italia e Supercoppa è in cerca del triplete, Lignano spera di ripetere la vittoria ottenuta in campionato sui meneghini. Anche questa semifinale inizia su ritmi bassi, le squadre non si scoprono e le occasioni da rete latitano. Due fiammate friulane accendono la gara, Nenèm spreca da ottima posizione, Torres coglie la traversa con un tiro dalla distanza. Milano non pervenuta ma ci sono ancora due tempi. Al 3’ della ripresa Benjamin accende la gara con una girata improvvisa che porta in vantaggio i rossoneri, il classico colpo del fuoriclasse che aiuta la squadra nel momento meno facile. Altro episodio che segna la sfida, Del Mestre prende il pallone con le mani fuori dall’area regalando agli avversari una punizione da posizione ottimale, Alan non si fa pregare e realizza con precisione il raddoppio meneghino. Il Coil cerca di reagire con la classe dei suoi alfieri, Nenèm prova a sorprendere gli avversari con la sua velocità ma solo in un’occasione sfiora il palo. Nell’ultimo periodo Milano continua ad amministrare il gioco colpendo appena si presenta l’occasione. Al 3’ è l’esperto giocatore Fumagalli a sigillare la gara con un bel colpo di testa. I lombardi non fanno in tempo a esultare che Nenèm piazza due colpi ferali in un solo minuto, prima con un pallonetto delizioso poi con un tiro libero preciso. Si riapre così una partita che sembrava in mano a Milano. Ma i vice campioni d’Italia rispondono con il piglio dei grandi, Alan vede libero sul secondo palo Bruno e gli serve un pallone che il compagno brasiliano deve solo spingere in rete. Il bomber brasiliano replica pochi secondi dopo piazzando di precisione la sfera che s’infila alle spalle di Del Mestre, Milano ancora avanti di due lunghezze. Ormai c’è solo una squadra in campo, i meneghini si divertono a ritmo di samba, Benjamin serve al volo Bruno che non  sbaglia e segna la sua personale tripletta, il ventiquattresimo gol stagionale. La partita praticamente finisce qui, Milano raggiunge la sua seconda finale consecutiva per prendersi quello che è sfuggito nella scorsa stagione, Coil Lignano esce di scena senza rimpianti al termine di una partita in cui ha dato quello che era nelle sue possibilità dopo una stagione tutto sommato positiva.

di Lorenzo Nicolini