Fiumicino - "Se l’affondamento della Costa Concordia ha un nome e un cognome, difficile invece prevedere le colpe per l’affondamento del porto della Concordia di Fiumicino. Non sarà facile trovare delle risposte serie e credibili ma soprattutto non sarà facile trovare chi dovrebbe darcele. Una cosa è certa: dopo 30 anni di attesa, tutti abbiamo creduto che finalmente un’opera grandiosa sarebbe stata realizzata sul nostro territorio. La discesa in campo di Bellavista Caltagirone, famoso nome dell'imprenditoria italiana, sembrava essere una fortuna per la città di Fiumicino. E invece: eccoci ancora una volta con un pugno di mosche in mano." Lo dichiara in una nota Luigi Satta, capogruppo lista civica Noi Insieme di Fiumicino.


"Quando chiesi la revoca della concessione qualche mese fa sembrava la solita boutade di un esponente politico pronto a farsi pubblicità. Oggi invece leggo che la revoca è una strada che tutti chiedono a gran voce di seguire, compreso il sindaco."


"Altro punto: la diga foranea. Sono mancate le opere propedeutiche per contenere il materiale che è stato accatastato per creare i moli del porto. Ci si è affrettati a realizzare la diga foranea che oggi cede a causa dell'erosione costante del mare senza creare il cosiddetto piede. Perché solo oggi viene fuori questa storia? Perché non si è mai affrontata la questione quando fu sollevata diversi mesi fa, e non solo dal sottoscritto?"


"Spero che nel prossimo consiglio di venerdì 23 marzo il sindaco faccia chiarezza. In primis sul rispetto della convenzione urbanistica siglata tra Ip-Acqua Marcia e l'amministrazione comunale. Il bilancio è alle porte e se il Ponte Due Giugno non verrà realizzato come sembra dai privati, dovremo iniziare capire i che maniera rimediare i fondi e se la Regione possa darci una mano. In seconda battuta - conclude Satta -  vedere se ci sono le condizioni tecniche per trasformare il porto della Concordia in un porto turistico regionale con la partecipazione del nostro comune. Non sarebbe una cattiva proposta. Quantomeno saremmo sicuri di vedere realizzata un’opera così importante economicamente e tanto attesa."