Roma - Da quest’anno nella domanda di iscrizione ai servizi educativi di Roma Capitale è possibile per le famiglie omogenitoriali qualificarsi come famiglie costituite da due mamme o due papà, autodichiarando la relativa sentenza e/o l’atto di iscrizione/trascrizione anagrafica che lo certifichi.

Nonostante le molte richieste da parte delle associazioni impegnate sul tema, fino ad ora per i genitori è stato impossibile barrare due volte la voce “madre” o “padre” nel modulo di iscrizione online e le famiglie omogenitoriali erano costrette di fatto a omettere la propria reale composizione.

Ad annunciarlo Claudia Pratelli - Assessora alla Scuola, Lavoro e Formazione, Monica Lucarelli - Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività produttive e Pari opportunità, Carla Fermariello - Presidente Commissione Scuola, Michela Cicculli - Presidente della Commissione Pari opportunità e Marilena Grassadonia - Ufficio LGBT di Roma Capitale che oggi (ieri, ndr) hanno incontrato presso la sede dell’Assessorato alla Scuola la Presidente di “Famiglie Arcobaleno” Alessia Crocini.

Un atto dovuto ma molto importante per riconoscere dignità e diritti a tutte le famiglie nel delicato e prezioso percorso educativo dei figli, che arriva come risultato dell’impegno costante dell’amministrazione, degli assessorati e delle commissioni competenti, sul tema.

“Roma Capitale ha finalmente raggiunto un importante risultato per il riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e di tutta la comunità Lgbtqi+, che da anni chiedeva un intervento in questa direzione” dichiara Claudia Pratelli. “Oggi ci sintonizziamo con la realtà che è già, di fatto, costituita da tanti diversi tipi di famiglie e ci schieriamo dalla parte dei diritti delle bambine, dei bambini e dei loro genitori”.