Roma - Nel commercio cresce l’esasperazione e la spinta alla rivolta contro le nuove aperture di ulteriori Centri Commerciali.

 

 

A Roma il record nazionale di chiusure degli esercizi commerciali. Questo è il dato allarmante che emerge dallo  studio svolto dall’Osservatorio nazionale della Confesercenti.

 

 

 

Nei primi due mesi del 2013 la chiusura di attività commerciali nella Provincia di Roma ha raggiunto le – 845 unità, di cui solo a Roma - 553, con un saldo negativo tra cessate e nuove iscrizioni di - 576, di cui a Roma - 392.

 

 

 

Inoltre, l’indagine fa emergere che nel nostro territorio vi sono il 16% delle superfici commerciali sfitte, rispetto alla totalità degli esercizi commerciali attivi, con un danno economico stimabile tra gli € 80.000 e i € 120.000 per singola attività per effetto di canoni non percepiti e assenza di gettito fiscale.

 

 

 

Se rapportiamo la stima al  solo saldo negativo tra imprese aperte e chiuse nel settore, il dato sulla perdita per la nostra economia in questi soli primi due mesi dell’anno ha già raggiuntola cifra record di 60 milioni di euro.

 

 

 

In questi due primi mesi dell’anno nell’area metropolitana romana si sono chiuse oltre 14 imprese al giorno. In sostanza sono andati in fumo altri 3. 000 posti di lavoro, ovvero ogni mese sul nostro territorio sta chiudendo il corrispettivo di una “grande fabbrica” e questo accade nell’indifferenza generale.

 

 

 

Giammaria, Presidente Confesercenti di Roma: “I dati diffusi dal nostro Osservatorio nazionale, con alcuni focus  territoriali sulle chiusure delle attività, confermano l’allarme che abbiamo lanciato più volte: la piccola e media impresa sta morendo, soffocata da una crisi dei consumi e un mercato senza regole che permette l’imperante presenza di merce abusiva e contraffatta in tutte le strade della città.

 

 

 

 

 

Non solo, prosegue Giammaria, Roma e il territorio pagano anche scelte sbagliate fatte negli anni con aperture indiscriminate di grande distribuzione organizzata e, nonostante gli impegni recentissimi assunti dai nostri politici, si continua a concedere l’apertura di centri commerciali”.

 

 

 

 

“Soltanto un mese fa - sottolinea Giammaria - l’ultima denuncia fatta in ordine di tempo, abbiamo protestato contro l’apertura di un nuovo super negozio nel centro storico di Roma (zona Tridente) e contro la sottoscrizione di un nuovo programma integrato in zona Divino Amore che prevede un altro, l’ennesimo, centro commerciale di 100.000 metri cubi approvato il 15 febbraio scorso in piena campagna elettorale, ma nessuno ci ha risposto”.

 

 

 

Ora basta davvero se non volete che si realizzi – dice preoccupato Giammaria - la rivolta dei commercianti romani”. Intanto la Confesercenti annuncia che il 17 marzo sarà davanti alle Chiese per raccogliere le firme contro le aperture domenicali e difendere gli interessi dei negozi di quartiere.