Ostia - "Con una semplice direttiva, quindi senza una determina dirigenziale, l’Amministrazione pentastellata aveva in fretta e furia istruito la procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle concessioni demaniali scadute, fra l’altro con molti abusi edilizi all’interno delle stesse, per una sola stagione balneare, senza aver terminato l’iter di approvazione del PUA e senza aver minuziosamente specificato la consistenza delle singole concessioni messe a bando".Lo dichiara in una nota Marco Possanzini, Capogruppo Sinistra Civica Ecologista Municipio Roma X - Sinistra Italiana.
 
"Ed è proprio la mancata approvazione del nuovo PUA, evocato nel bando stesso, che ha di fatto determinato il recente pronunciamento del Tar del Lazio (Seconda Sezione) il quale ha bocciato i bandi promossi dall’amministrazione grillina. Va fatta chiarezza al fine di fugare equivoci. Il Tar del Lazio ha confermato - spiega Marco Possanzini -  l’obbligo di indire le gare, ricalcando il pronunciamento dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, ma ha individuato un falla, diciamo pure grossolana, nel provvedimento promosso dall’amministrazione grillina. Nella migliore delle ipotesi quel bando, così come era stato concepito, avrebbe ingessato ulteriormente la condizione in cui versa il nostro litorale. Limitarsi a pubblicare un bando di assegnazione tanto per poter dire di averlo fatto, senza riflettere su come il bando è scritto, senza una visione di litorale da promuovere anche attraverso lo strumento delle procedure a pubblica evidenza, produce solamente danni perché piomba lo stato delle cose senza promuovere alcun cambiamento significativo".

"Con la sentenza del Consiglio di Stato che finalmente scioglie ogni nodo, con i recenti pronunciamenti del Tar che tracciano la rotta da seguire, con il trasferimento della delega al Litorale a Roma Capitale, abbiamo l’opportunità di ripensare completamente il litorale della nostra città. Abbiamo il tempo - prosegue la nota dell'esponente poltico - per poterlo fare, per poter coinvolgere cittadini e comitati, per discutere seriamente su come deve essere il litorale della Capitale del Mediterraneo. La messa a bando delle concessioni è un appuntamento a cui dobbiamo arrivare preparati. Serve una seria e approfondita discussione sul PUA, uno degli strumenti essenziali per poter innescare un vero cambiamento del nostro litorale. Oltre alla rimozione degli abusi presenti sulle nostre spiagge, sarà decisiva la discrezionalità dell’amministrazione pubblica nel definire i paletti determinati dal nuovo PUA. Serve una progressiva rimodulazione delle strutture fisse al fine di garantire sia una maggiore tutela ambientale della costa sia la possibilità per tutti, quindi anche per chi non ha patrimoni a sei zeri, di poter gestire attività sul litorale. Servono nuovi tratti di arenile libero da riconsegnare ai cittadini per equilibrare la condizione inaccettabile in cui versa il tratto urbanizzato di Ostia, ad oggi quasi completamente in concessione. Serve una visione di prospettiva che possa trovare una sintesi nei principi contenuti nei bandi, accogliendo ad esempio criteri nuovi come la compatibilità ambientale, la visibilità del mare, l’accessibilità alle spiagge. Servono inoltre - conclude Possanzini -  nuovi criteri di valutazione che possano premiare nella gestione delle concessioni demaniali anche giovani imprese che hanno tutto il diritto di partecipare alla pari con i concessionari uscenti. Per queste ragioni siamo convinti che il Presidente Falconi abbia fatto benissimo nel promuovere prima una sospensiva e poi una direttiva di annullamento dei bandi in essere. E’ fondamentale l’avvio del tavolo inter-istituzionale formato da Comune di Roma, Regione Lazio e Municipio X perché non possiamo perdere troppo tempo: Il più grande Comune d’Italia che si affaccia sul mare, la nostra città, ha bisogno di un grande cambiamento".