Ostia – Al Teatro del Lido sta per partire una nuova settimana ricca di appuntamenti culturali. Si comincia mercoledì 23 ottobre ore 18 con Bruno Ballardini, uno dei più accreditati esperti di marketing e comunicazione strategica aziendale in Italia. Ha lavorato per le grandi multinazionali della pubblicità - BBDO, Saatchi & Saatchi, Young & Rubicam - firmando campagne per le imprese del largo consumo. Docente di Tecniche della comunicazione e giornalismo all’Università di Roma La Sapienza, collabora con Il Sole 24 Ore e Il Fatto Quotidiano. Tra i suoi libri: Gesù e i saldi di fine stagione (Piemme 2012) e L’arte della guerra nella vita quotidiana (Piemme 2013). Ingresso gratuito. Due arti che si fondono e fanno parte l’una dell’altra pur essendo, a volte, di natura molto diversa. Tanta la letteratura nata per il teatro, ancora di più forse, quella adattata per la realizzazione scenica, ed ancora lavori nati in teatro e divenuti solo dopo letteratura. Ma anche il teatro come cornice per esaltare il mondo letterario con i suoi autori e con chi ama entrambe le arti. Una rassegna quindi che ospiterà autori, scrittori e studiosi di testi di vario genere, che sfrutteranno la magia del teatro per rendere”vive” le parole scritte e portarle in forma colloquiale, e magari spettacolare, per tutti coloro che vivono il teatro come parte della propria quotidianità.

Venerdì 25 ottobre ore 21  musica con ‘CARO(SO)NANDO’ con la Compagnia "LA PARANZA" di Nando Citarella & Tamburi del Vesuvio. All’inizio di tutto c’è Carosone. E poi ci sono le cover. È un’operazione che prevede tutto un altro investimento creativo ma che non può prescindere dalla matrice d’origine, e soprattutto dal mix micidiale che ha determinato la nascita del suono-Carosone: ritmo, swing, africa, ballo, strada, rock’n’roll, jazz, blues, oriente, avanspettacolo, ironia, tradizione popolare. E allora una rilettura del suo repertorio dal punto di vista della musica popolare (quello che fanno Nando Citarella e i suoi musicisti) deve fare i conti con tutti questi livelli. In modo da arrivare direttamente al cuore, all’anima della tradizione, o delle tradizioni. Prima di tutto quelle napoletane e campane. Nei musicisti di questa terra c’è una sorta di grande rispetto verso la sacralità della musica tradizionale, come fosse un’energia che sta alla base di Napoli stessa, e dalla quale è difficile staccarsi. Napoli si nutre di musica, è un’energia che assorbe e ridistribuisce. Così è la stessa Napoli a parlare di Carosone. Nel senso che non c’è casa o vicolo della città che non risuoni ancora oggi delle sue canzoni. E poi c’è l’Africa, dove Carosone ha vissuto e suonato per quasi dieci anni. E dall’Africa si è portato a Napoli quel senso dell’esotico e del tribale che poi ha usato in senso parodistico e ritmico (grazie alle vocine e alle percussioni di Gegé Di Giacomo), anticipando le mode, spesso fasulle, della musica etnica degli anni ’90. Dell’Africa c’è anche la componente tribale e sciamanica, ipnotica, primitiva. Perché Carosone, sul palco, è un grande stregone, irresistibile, trascinante. E le sue canzoni diventano il suo tappeto volante, che lo portano ovunque.

Un concerto che vede protagoniste le più famose canzoni del grande Renato Carosone viste con occhio tradizionale (e cioè suonate anche con strumenti della tradizione popolare). Da ‘O Sarracino a Maruzzella passando per Giuvanne Cu ‘A Chitarra, per arrivare alla Pignasecca e ai tribunali con Caravan Petrol e Piccolissima Serenata. Uno scherzo in musica con il gusto del doppio senso e dell’ormai famoso incipit “Canta Napoli…”che il buon Gege’ Di Giacomo usava lanciare ad inizio brano. Un’ora e quaranta di musica per giocare con la canzonetta che già a quel tempo sapeva di jazz-swing e tarantella. A questo repertorio se ne aggiunge un altro che è quello ormai quasi ventennale dei tamburi del Vesuvio tra canti antichi e nuove contaminazioni. Nando Citarella sarà accompagnato da musicisti d’eccezione che da anni amano giocare con la melodia mescolata al sound della Napoli anni ‘40-‘50 e con le invenzioni e i divertissement che il grande Carosone inserì tra classico e tradizione. Quartetto di fiati, plettri, percussioni e idiofoni, pelli e campanacci per uno speciale omaggio al grande artista, musico, swing-man, pittore partito da Napoli per l’Africa, la Francia e che anche oltre oceano (da Cuba a Maracaibo) ha fatto ballare generazioni tra swing e tarantella ma che ben descrivere ha saputo il passaggio tra la canzonetta e il jazz senza mai dimenticare le proprie origini.

Nando Citarella è musicista, attore, cantante e studioso delle tradizioni popolari, teatrali e coreutico-musicali mediterranee, ha studiato e collaborato con importanti artisti come Eduardo De Filippo, Dario Fo, Linsday Kemp Roberto De Simone e Ugo Gregoretti. Dal 1987 è direttore artistico della Compagnia "LA PARANZA" da lui fondata insieme a un gruppo di esperti sulle tradizioni popolari e con i quali partecipa a molti lavori musico-teatrali e danzati collaborando con diverse compagnie di Teatro-danza come Balletto 90 di Anita Bucchi e con la coreografa Anna Cuocolo.

Sabato 26 ottobre ore 21 e domenica 27 ottobre ore 18 a teatro con C CREDO, L’UNICO SPETTACOLO AL MONDO CON UNA SOLA LETTERA! Teatro BELCAN. Commedia classica? Commedia contemporanea? Cabaret? Come chiamare codesto comico comizio che coglie certe caratteristiche comuni considerandole contraltari con cui confrontarsi? Cogitare coerentemente costa: chiede contemporaneamente chiarezza, caos, consapevolezza, convulsione... Cioè: completezza. Comunicare concetti chiari. Comunicare! Comunichiamo! Contaminazione collettiva, come cosa che cresce, che ci coalizza compatti, che ci conduce coesi. (MICHELE BELTRAMI). In C Credo lo spazio di azione diviene astratto, è quello della mente: il cantiere creativo che contiene cose care che cominciano con C. Nello spazio di un monologo in C si cercano possibilità per contrastare codesta crisi che ci consuma. Si cercano interlocutori con i quali confrontarsi. Figure che hanno trovato un proprio originale modo di resistere. Bisogna resistere ed avere fede. Come Charlot. (PAOLA CANNIZZARO) scritto da Michele Beltrami    in collaborazione con Collettivo C. regia Paola Cannizzaro e Michele Beltrami. musiche originali Coscarelli e i suoi fratelli     produzione Belcan. Michele Beltrami si definisce un essere umano di tipo creativo. Dal 1996 ad oggi si forma, si confronta e/o arricchisce delle esperienze di Kuniaki Ida, Roberto Pagni, Gianni Rodari, Dominique Dupuy, Bruno Munari, Julyen Hamilton, Pippo Del Bono, Alessandro Bergonzoni, Cesar Brie, Stefano Bartezzaghi. Applica le sue idee al teatro, alla scrittura, al disegno, alla manipolazione di oggetti, ai laboratori di ricerca creativa per bambini. Belcan si forma nel 2008 con lo specifico intento di promuovere, organizzare e diffondere la cultura teatrale. Ha prodotto video documentari, studi e spettacoli teatrali, libri e laboratori di ricerca creativa. Teatro del Lido, via delle Sirene, 22, Ostia.