Ostia - La riqualificazione dei mercati rionali, attualmente in crisi, deve avvenire con il coinvolgimento degli operatori sulle aree pubbliche. A Ostia stentano gli storici plateatici, vittime anche della concorrenza dei tanti centri commerciali.


La Confesercenti di Roma e le associazioni di categoria del commercio su aree pubbliche Anva, Apre, Aiarc hanno ribadito questa mattina la loro netta contrarietà a proseguire sulla strada del  projetc financing per i mercati che di fatto escluderebbe i commercianti. E che, al contrario, favorirebbe l’instaurarsi di un “rapporto iniquo e vessatorio che lascia poco respiro a politiche di rilancio e riqualificazione di un comparto che sta attraversando un periodo di forte crisi”.

 
Questa posizione è stata illustrata nel corso dell’incontro svoltosi con il presidente della commissione commercio, Ugo Cassone.


La Confesercenti e le organizzazioni di categoria hanno ribadito come nelle linee guida dell’amministrazione un passaggio fondamentale dovrebbe essere quello di scorporare l’opera pubblica dall’immobiliare, garantendo la totale gestione del plateatico agli operatori.

 
Finora esperienze le esperienze come il mercato di Ponte Milvio o Trionfale sarebbero risultate fallimentari. Riqualificare significa anche fornire gli strumenti idonei a favorirne la riuscita. “Crediamo fermamente che se messi in condizione, gli operatori possano farsi carico della totale gestione e ristrutturazione dell’area mercatale, poiché risultano gli unici diretti interessati al funzionamento commerciale storico sociale e culturale che da sempre hanno ricoperto i mercati rionali di Roma”, dichiarano concordi.


Chiedono pertanto una “urgente presa di posizione chiara e decisa da parte della Amministrazione comunale coinvolgendo anche i settori dell’urbanistica e dei trasporti, al fine di restituire tutela e prospettive agli operatori che garantiscono un servizio al consumatore di qualità e prossimità unico nel Paese: una peculiarità da difendere anche e soprattutto in un momento di crisi così profonda”.