Ostia – Quanto accaduto ieri mattina durante il consiglio municipale ha, per usare un eufemismo, del grottesco. Peccato, purtroppo, che sia tutto vero. Anche la ‘solita’ mezza rissa finale con tanto di intervento delle forze dell’ordine. Siamo, e voglio essere buono, ‘alla frutta’. Eppure, voglio ricordare, avrebbe dovuto ‘andare in onda’ un momento di democrazia, di partecipazione e di discussione quale ci si aspetta in un consiglio. Un momento di confronto e di decisione nell’interesse dei cittadini che hanno eletto quei consiglieri di maggioranza che, invece di amministrare la città di Ostia, tutto hanno fatto meno che il loro dovere. Come, del resto, dimostrano l’abbandono in cui versano il Lido e l’entroterra.

 

 

 

Lo dichiara Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare davvero del municipio XIII.

 

 

 

“Assistiamo, ormai, e per fortuna, agli ultimi atti di un centrodestra agonizzante. Che continua a demolire e non a costruire, dilaniato da interessi interni ed esterni ben lontani dal bene vero dei cittadini. Non si può che chiedere ai consiglieri dell’opposizione di rinnovare la sfiducia al presidente Vizzani e ad una giunta che è la peggiore che questo municipio abbia mai avuto nella sua storia”, prosegue l’esponente politico.

 

 

 

 

“In questo bailamme i consiglieri Udc devono tirare fuori la testa da sotto la sabbia ed essere i primi firmatari di questa benedetta mozione di sfiducia”.

 

 

 

“Colgo l’occasione per esprimere la mia profonda solidarietà al consigliere Stefano Salvemme che, nell’impossibilità di svolgere il suo ruolo di amministratore, ha scelto, con grande coraggio e coerenza, la strada, seppure difficile, delle dimissioni dall’incarico di delegato alle attività produttive e che, in più, ha lasciato gli scranni dei litigiosi consiglieri Pdl per confluire nel Gruppo misto. A questo punto, sono più che mai convinto che, sebbene a poche settimane dal voto, la città di Ostia debba essere liberata da personaggi incompetenti che continuano a danneggiarla”, conclude Giulio Notturni.