Ostia - MARINO E ZINGARETTI varano la Casa della Salute cancellando di fatto un titolo storico per l'identità socio culturale del nostro Territorio, il  'Sant'Agostino' appunto, primo presidio socio sanitario della città ostiense che porta nei suoi trascorsi una parte importante della consapevolezza e coscienza locale. Alla notizia di questa decisione tuona il Parroco della Chiesa Sant'Agostino Vescovo don Salvatore TANZILLO, nella zona Stagni del X Municipio di Roma XXVI Prefettura della Diocesi di Roma : "La scelta del Sindaco Marino testimonia la sua incompetenza locale; il titolo cambiato da Sant'Agostino a "casa della salute" non tiene conto della cultura del territorio legata al grande uomo di pensiero e Patrono della città Ostiense." Alle parole del primo Parroco che ha avuto i natali ad Ostia Lido seguono commenti della gente del Territorio che non accettano l'ingerenza di un'Amministrazione totalmente inconciente delle esigenze e delle situazioni locali.


"Si parla di abbattere il lungomuro e non si considerano i crateri sulle strade - ci dice un locale - siamo stanchi di queste parole usate per fare propaganda e guadagnare soldi e potere a Roma." "Mentre il Sindaco di Roma taglia i nastri sotto le telecamere dei giornalisti suoi amici - continua un altro residente - le nostre Scuole vanno a pezzi sulle capocce dei nostri bambini". Si riaffaccia il desiderio, mai sopito, di una indipendenza del territorio ostiense da Roma , da un lato così distante dalla politica locale, dall'altro così pressante per via delle risorse economiche ed umane che assorbe dalle varie zone senza saperle amministrare. "Il processo di autodeterminazione di un territorio - dichiara DI TOMASSI Stefano dei Pedagogisti Educatori Italiani - è una tappa unica e meravigliosa per la crescita delle Persone in una Comunità Cittadina in Prospettiva Sociale e veramente Democratica. Non vorrei che con lo spauracchio della mafia, che viene agitato a gran voce - continua Di Tomassi -  ci si confonda con la sacrosanta motivazione dei cittadini, delle realtà locali, dei comitati  di zona di auto governarsi staccandosi dalle lobby e dalle reti esterne dei poteri forti. Il ruolo che possono avere le Parrocchie ed i centri di culto - conclude Di Tomassi - nel percorso storico culturale ostiense è fondamentale soprattutto per quanto riguarda la presa di posizione forte contro il pensiero mafioso, clientelare e nepotista che è trasversale in moltissime realtà, anche nei Partiti Politici."



"Siamo vicini alla gente e conosciamo la realtà della quotidianità, della prossimità - conclude don Salvatore - Troppo spesso le parole del Sindaco nascondono interventi di "facciata" che rivelano in realtà basso e superficiale anticlericalismo. Quest'ultima trovata di cancellare di fatto il nome di Sant'Agostino dallo Storico Presidio Socio Sanitario Ostiense non ha veramente di mira la "salute" ma è invece una gravissima mancanza di sensibilità locale. Piuttosto Ignazio Marino - conclude il Parroco Tanzillo - pensi alle buche delle strade, alla vera criminalità e ad altri problemi che la nostra gente soffre ogni giorno".