Ostia – Tra poco meno di un paio d’ore, i negozianti di piazza Anco Marzio e delle strade limitrofe del centro storico di Ostia spegneranno le insegne e abbasseranno le saracinesche per protestare contro il mercatino natalizio voluto dall’amministrazione municipale. La serrata è stata decisa dagli operatori del Centro commerciale naturale di Ostia nel corso dell’assemblea che si è svolta lunedì scorso al bar Sisto. L’Ascom Roma-Litorale ha raccolto le rivendicazioni dei commercianti che hanno espresso forte contrarietà in merito alla prossima “Fiera di Natale” in programma dal  4 dicembre al 7 gennaio in via e piazza della Stazione Vecchia, che, secondo gli operatori, verrebbe ad incidere negativamente sull’andamento delle vendite in un periodo dell’anno in cui, già con la crisi in atto, si punta molto alla ripresa. Nel corso dell’ultima settimana sono arrivate adesioni alla ‘serrata di protesta’ da parte dei commercianti di via Pietro Rosa e del comitato ‘Prima l’Italia’, presieduto da Amerigo Olive.

 “Leggendo con attenzione la delibera che istituisce la manifestazione, risulta chiaro che si tratta di un progetto di basso profilo teso a mascherare il trasferimento in pieno centro del 'solito' mercatino natalizio delle bancarelle, prima previsto in via Vincenzo Vannutelli e viale Cardinal Ginnasi, con l'aggiunta di due aree dedicate alla ristorazione dalle dimensioni non dichiarate. In un momento di gravissima recessione, con molti esercizi che sono sull’orlo del fallimento, le istituzioni decidono dunque di realizzare un mercato che verrà a 'cannibalizzare' il lavoro che gli operatori del Ccn preparano e attendono tutto l’anno”, spiegano i commercianti. “Ci si aspettava un coinvolgimento diretto nell'iniziativa, magari offrendo la possibilità ai nostri operatori di essere protagonisti di parte dell’evento”, hanno dichiarato i commercianti, “invece, si privilegia il mondo dell’ambulantato a scapito del commercio di prossimità e delle realtà locali. Visto che il presidente del X Municipio ha una sua delegata nel consiglio direttivo del Consorzio, ci si aspettava anche una maggiore considerazione nei confronti degli operatori che da anni, con grandi difficoltà, cercano di migliorare l’immagine di questo quadrante della città. E' dunque venuto meno il proficuo rapporto di collaborazione e di confronto che pur ci era stato prospettato in diverse occasioni. In questo modo, gli amministratori locali alimentano un clima di sfiducia nei confronti del mondo politico e impediscono, di fatto, l’affermazione della visione di Comunità”, hanno sottolineato.

Per tutti questi motivi, il Centro commerciale naturale ha intenzione di avviare un procedimento legale per far valere le proprie ragioni, ma soprattutto chiederà agli organi competenti di vigilare perché la “Fiera di Natale” risulti in possesso di tutte le autorizzazioni previste dalla legge, a cominciare dall’autorizzazione paesaggistica per le strutture temporanee in legno menzionate dalla delibera. Intanto, questo pomeriggio, abbasseranno le serrande e spegneranno le luci, lasciando al buio il ‘salotto buono’ di Ostia come avvenne l'8 novembre del 1991. 

AGGIORNAMENTO h 18

Un quartiere pressochè privo di illuminazione, senza il consueto passaggio di persone, totalmente desolato. Così si presentava questa sera il quadrante compreso tra piazza Anco Marzio, via dei Misenati, via Lucio Coilio e via della Stazione Vecchia. "Mentre il I Municipio restituisce dignità a piazza Navona trovando un accordo con i commercianti per eliminare il groviglio di banchi e oggetti che spesso hanno poco a che fare con il Natale, il X Municipio autorizza un suk nel centro storico di Ostia senza alcun rispetto per gli operatori commerciali che tutto l'anno si spendono per la valorizzazione dell'isola pedonale. Colpisce l'intransigenza del presidente Andrea Tassone, la sua assoluta mancanza di volontà nel ricercare una mediazione con chi, in altre occasioni (vedi la manifestazione “Ottobre al mare”), ha offerto il suo importante contributo in un'ottica totalmente collaborativa. Se il Municipio non dimostra di voler rivedere le sue scelte, aprendo un serio confronto con gli operatori del CCN, le manifestazioni di protesta saranno altre e ancor più clamorose", dichiarano i commercianti.