Ostia - Nel corso del recente incontro nella sede dell’Autorità di bacino del fiume Tevere, rappresentanze dei territori della Foce del Tevere hanno prospettato al Consorzio Tiberina (e quindi con il Consorzio Tiberina) di lanciare – dopo il “Contratto di Fiume” del Tevere nell’area urbana di Roma – un “Contratto di Foce” del Tevere quale specifico Contratto Territoriale coerente con l’aggiornamento del Piano di gestione del distretto idrografico. Continuando ad operare nel raccogliere contributi – come sempre – da associazioni, pubbliche amministrazioni, mondo del lavoro e della produzione, singoli cittadini, avvieremo incontri – a partire dal X Municipio di Roma Capitale e dal Comune di Fiumicino – sullo speciale territorio fra Tevere e Litorale: già attivato, anche in questo caso, un primo nucleo di Comitato promotore. Nell’ambito dei recenti rapporti del Consorzio Tiberina con il Rome Center della University of Arkansas è anche maturata l’idea di costituire un nucleo d’azione analogo all’ormai famoso – di certo fra gli addetti ai lavori – “CDC - Community Design Center” (http://uacdc.uark.edu/).


Esso potrebbe riferirsi ad alcuni principi tuttora da affinare e condividere, mettendosi addirittura a disposizione – quale struttura “aperta” – dei diversi Contratti Territoriali interagenti su territori della regione Tiberina, a loro volta strettamente collegati quanto a storia, natura, culture, turismo e viver sano: La missione del “CDC - Centro Disegno-iDee per le Comunità” sarà nel promuovere lo sviluppo creativo dei territori di Municipi e Centri minori (singolarmente ma soprattutto “in rete”) attraverso soluzioni di formazione, di ricerca e di progettazione che migliorino l'ambiente fisico, sviluppando un repertorio di nuove metodologie applicabili ai problemi di sviluppo delle “centralità locali” e ricercando fonti di finanziamento e cofinanziamento (pubbliche e private), integrando misure sociali e ambientali nello sviluppo economico: le possibili soluzioni di progetto – a scala territoriale ed urbana – aggiungono valore a lungo termine e offrono vantaggi collaterali relativi alla sostenibilità economica, alle ecologie avanzate e al miglioramento della salute pubblica, i fondamenti del così detto “sviluppo creativo”. Ampliare lo spazio civico: lo spazio pubblico contemporaneo si è spostato dallo spazio della città vero e proprio ad un ambito allargato che include ambienti agricoli, periferie, aree suburbane – una geografia di estensione –, marginalizzando nel contempo alcuni spazi una volta centrali (o comunque centrali fisicamente), come per esempio quelli del Tevere a Roma e in vari tratti del suo corso a Roma e fuori (“diversi Tevere”, in effetti).


Aggravato dal declino e dallo svuotamento dei residenti dai centri storici tradizionali, questo cambiamento pone nuove sfide di pianificazione e di “ricucitura urbanistica” del tessuto sociale e ambientale, per cui non esistono adeguati modelli di sviluppo e le pratiche in essere si sono rivelate, ad un consuntivo, spesso disastrose per i territori. Attraverso principi di ricerca e progettazione meta-disciplinare, l’idea del CDC ricombina ecologia e sviluppo, architettura e paesaggio, soluzioni di design urbano e rurale per affrontare le sfide emergenti di una diversa pianificazione. La ricerca si deve riferire ai processi economici, politici e culturali che hanno modellato il paesaggio fisico e culturale. Il lavoro affronta così nuove sfide progettuali: espansione urbana, pianificazione ambientale, processi di inclusione e di ripopolamento, rapporto fra spazi di abitazione e spazi ricreativi, funzioni innovative per un territorio che non può essere pensato solo come un “prodotto”. In partenza, le Università del Consorzio Tiberina, altre Università delle Regioni interessate e il Rome Center della University ok Arkansas, per mutuare e adattare il modello del Community Design Center.