Ostia - “Siamo molto preoccupati per quanto starebbe accadendo presso l’ospedale Grassi di Ostia, dove il 15 febbraio scorso sarebbe stato chiuso il servizio di Telecardiologia e al personale tecnico e medico lì impiegato sarebbe scaduto il relativo periodo contrattuale.

Siamo di fronte a servizio innovativo e ambizioso, rientrante nel progetto di telemedicina che prevedeva in organico tre tecnici di cardiologia, due cardiologi e un numero complessivo di 973 pazienti monitorizzati. Di questi, almeno 272 seguiti soltanto tramite monitoraggio dei dispositivi impiantabili con il controllo remoto - quindi non sono più controllati in loco - così da ridurre l’affollamento dei servizi, come l’accesso nei pronto soccorso e negli ambulatori.

Insomma, la Regione Lazio aveva messo in campo una prestazione lodevole, finalmente all’avanguardia, che tuttavia adesso rischierebbe di essere vanificata dalle scelte illogiche della direzione strategica aziendale dell’ospedale Grassi. Per questa ragione, abbiamo intenzione di depositare una interrogazione urgente all’attenzione del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore alla sanita e integrazione socio-sanitaria, Alessio D’Amato, al fine di sapere se tutto questo corrisponda al vero e, nel caso, se sia tra le volontà regionali quella di ripristinare il servizio di telecardiologia: una tecnologia, lo ricordiamo, dalle molteplici applicazioni cliniche in ambito aritmologico, che può salvare vite umane, creare indotto assunzionale e rappresentare una eccellenza sanitaria per tutto il Lazio”.

Così, in una nota, il consigliere regionale del Lazio e uno dei fondatori nazionali di “Cambiamo” con Toti, Adriano Palozzi.