Ostia - "Oggi, esterno pubblicamente, con questa lettera aperta, parte di quelle idee emozionali che mi spingono a proiettarmi verso un 'Movimento' nato anche per la valorizzazione delle stesse. Non prima, però, di sottolineare che l'onda più importante che mi porta a farlo è quella dell'impegno civile di questo Movimento; impegno da sempre adagiato sulle 'dolci rivoluzioni'".

 

 

Inizia così la lettera aperta di Ferdinando Colloca, che sarà candidato nella lista civica di CasaPound Italia alle prossime elezioni regionali del Lazio. "Credo, che solo movimenti come CasaPound - continua la lettera - possano fermare, o contribuire a farlo, un sistema politico ammalato e corrotto che in tutti questi anni ha messo in ginocchio il nostro Paese. Per non dimenticare, basta ricordare l'affare Telekom Serbia, lo scandalo Lega Nord, quello della Margherita con Belsito-Lusi, Vallettopoli, il Caso Marrazzo, la casa di Montecarlo di Fini, Formigoni in Lombardia, le Cooperative Rosse, i Casi Fiorito-Maruccio ed i tanti processi a Berlusconi”.

 

 

 

 

“Ecco perchè oggi, dopo aver interpellato cuore e cervello, ho la consapevolezza di aver trovato l'approdo naturale nel movimento Casapound Italia". Organizzatore di eventi culturali e sportivi, presidente dell'associazione sportiva Old Stars Ostia, è stato inserito nel comitato organizzativo di Maratona di Roma.

 

 

 

 

E' anche l'ideatore ed organizzatore Corsafuturista, Gaf, Festival italiano di pittura sul corpo, Dance festival del Mediterraneo. "Questo è il mio appello - conclude Colloca - lanciare la nostra sfida alle stelle di marinettiana memoria, per affermare con certezza che il Futuro sarà di chi crede, non per una ricerca di consenso ma per il 'Risveglio delle coscienze' e per il rispetto di questa nostra Italia e di tutti coloro che, nel tempo, hanno offerto la vita per difenderla ed onorarla. Ripeto, io ci sono: aderisco a CasaPound Italia perché sono certo dei valori che racchiude, valori che sono già miei". 

 

 

 

Di seguito il testo integrale della lettera:

 

 

 

Cari Amici,

 

ci sono giorni, alcuni più degli altri, che massimo diventa il desiderio di conservare e soprattutto poter offrire agli amici tutte le emozioni del nostro "essere" che la quotidianità, nel tempo, ci ha regalato.

 

Oggi, esterno pubblicamente, con questa lettera aperta, parte di quelle idee emozionali che mi spingono a proiettarmi verso un "Movimento" nato anche per la valorizzazione delle stesse. Non prima, però, di sottolineare che l'onda più importante che mi porta a farlo è quella dell'impegno civile di questo Movimento; impegno da sempre adagiato sulle "dolci rivoluzioni".

 

Ecco perchè oggi, dopo aver interpellato cuore e cervello, ho la consapevolezza di aver trovato l'approdo naturale nel movimento Casapound Italia.

 

Movimento che ha, tra i tanti scopi, quello importantissimo di contribuire ad un cambiamento reale della nostra politica e non vendere speranze utopiche solo per sopravvivere. Ho seguito, con attenzione, i tanti incontri e confronti, aperti e quasi sempre trasversali di Casapound e ho constatato la passione che spinge migliaia di giovani militanti, nelle tante battaglie sociali. Ricordo, per non dimenticare, quelle democratiche contro Equitalia, la battaglia per il Mutuo Sociale, il Part Time alle madri lavoratrici, il progetto La Foresta che Avanza, le tante azioni di Volontariato e Solidarietà.

 

Ho anche analizzato la "fisicità" del Movimento (fisicità oggetto di tanta critica stupida e di parte) e mi sono risposto che l'ardore dei giovani non può, e non deve essere, giudicato come atteggiamento violento se alla base non esiste premeditazione o chiara e manifesta volontà di usare la violenza come mezzo di confronto. D'altronde basterebbe dialogare e guardare negli occhi questi giovani militanti per capirne l'onestà!

 

Credo, che solo movimenti come Casapound possano fermare, o contribuire a farlo, un sistema politico ammalato e corrotto che in tutti questi anni ha messo in ginocchio il nostro Paese. Per non dimenticare, basta ricordare l'affare Telekom Serbia, lo scandalo Lega Nord, quello della Margherita con Belsito-Lusi, Vallettopoli, il Caso Marrazzo, la casa di Montecarlo di Fini, Formigoni in Lombardia, le Cooperative Rosse, i Casi Fiorito-Maruccio ed i tanti processi a Berlusconi.

 

In base a queste realtà, non è certo Populista affermare che questo è diventato il Paese che politicamente non vogliamo più!

 

Io spenderò tutta la mia energia, amici miei, per cercare di non lasciare a mia figlia, e possibilmente a tanti altri giovani, l'Italia politica di oggi! Per questo, auspico un dialogo generazionale aperto e trasversale per tutti, con una partita volta al loro futuro, giocata su un campo che li dovrà vedere necessariamente uniti.

 

Non vorrei più sentire suoni di "antifascismo o anticomunismo", parole utili solo ai tanti pupari che, attraverso la strategia del terrore psicologico, mantengono in mano "poteri" che non sono espressione di una volontà popolare. Rispettare le varie Identità ma difendere, senza se e senza ma, il grande cielo di "DIO PATRIA FAMIGLIA". Che non significa solo enunciazione ad effetto ma promozione di valori assoluti fondanti nel rapporto tra Uomini in maiuscolo.

 

In poche parole, raccontare e far studiare la vera "Storia d'Italia" senza punti esclamativi e sospensivi che non esistono.

 

Dire basta a tutta la cialtroneria politica che non prende più decisioni chiare e poi provare a riprendersi la Sovranità che i mercati ci hanno rubato, magari democratizzando le banche e costringerle ad avere un rapporto con la produzione, quella vera.

 

Riuscire a dire basta a chi costringe i cittadini, in una logica assurda, a non poter scegliere il proprio candidato in maniera libera!

 

Per concludere, amici miei, mettiamo ancora più passione, perché alla fine del viaggio, guardando indietro, non dovremo avere nessun tipo di rimpianto.

 

IO CI SONO, e senza titubanza. Perché ho sempre, nella mia vita, cercato di trasformare le idee in azione (citando Ezra) come unica cultura che continuo ad esercitare e riconosco.

 

Insieme, cari amici, questo è il mio appello: lanciare la nostra sfida alle stelle di marinettiana memoria, per affermare con certezza che il Futuro sarà di chi crede, non per una ricerca di consenso ma per il "Risveglio delle coscienze" e per il rispetto di questa nostra Italia e di tutti coloro che, nel tempo, hanno offerto la vita per difenderla ed onorarla.

 

Ripeto, "io ci sono": aderisco al Movimento CASAPOUND perché sono certo dei valori che racchiude, valori che sono già miei.

 

Vi abbraccio

Ferdinando Colloca