Ostia – Blitz dei Verdi ai due varchi aperti ieri mattina all’alba al pontile di Ostia su disposizione del sindaco Ignazio Marino. Armati di picconi e ruspe gli operai del Campidoglio hanno aperto, dopo venticinque anni, due ingressi in prossimità degli stabilimenti Battistini ed Elmi, provocando la dura reazione dei balneari. Ai microfoni del Tg 3 Renato Papagni, presidente di Assobalneari Roma Federbalneari Italia, ha definito oggi l’azione del primo cittadino ‘demagogica’ e non utile nell’ambito di un vero rilancio del turismo balneare tanto che i legali dell’associazione sarebbero al lavoro per presentare un ricorso al Tar. In disaccordo con il sindaco Marino anche gli ambientalisti, che stamattina, insieme al leader Angelo Bonelli, hanno percorso il corridoio arrivando fin sulla battigia nel corso dell’iniziativa "Il mare è un diritto che nessuno ci può negare" .


“Ma da lì ci hanno cacciato: non abbiamo nemmeno potuto lasciare il telo per fare il bagno”, spiega Marco Severa dei Giovani Verdi del municipio X. “La nostra idea è che questo per il momento sia solo un ‘contentino’ e che di certo non si possa parlare di abbattimento del ‘lungomuro’ ma soltanto della possibilità di lasciare il telo per fare il bagno. In fin dei conti”, prosegue, “sono stati creati semplicemente due varchi, per di più  strettissimi: quello del Battistini misura 120 cm di larghezza, mentre quello dell'Elmi è ancora più stretto. Inoltre c'è il reticolato di ferro che è pericoloso e che trasforma il corridoio in una specie di trincea. Come potranno i disabili o le mamme con le carrozzine accedere ai corridoi? La pulizia spetta ai gestori degli stabilimenti: ci auguriamo che puliscano davvero!”, conclude. 

Oltre ad Angelo Bonelli e Marco Severa, hanno partecipato all’azione Andrea Gasparini e Vittorio Allegrini. Dopo il ‘sopralluogo’, hanno dimostrato che in realtà nessun ‘lungomuro’ è stato abbattuto né che la spiaggia sia diventata libera. “L’86% delle spiagge di Ostia sono inaccessibili e cementificate a causa di autorizzazioni rilasciate dal comune e l’apertura di due varchi è solo un’operazione mediatica che non cambia nulla perché la vergogna del ‘lungomuro’ è ancora lì e inoltre il comune dovrebbe far applicare la legge che prevede il libero e gratuito accesso anche ai fini della balneazione”, hanno detto i Verdi, da anni impegnati in questa battaglia per la libera fruizione del mare. Secondo gli ecologisti, i cittadini dovrebbero poter entrare dall’ingresso di ogni stabilimento per raggiungere il mare e fare il bagno, e non da due varchi, così come previsto dall’art. 1 comma 251 della legge finanziaria del 2006, ma i gestori li caccerebbero senza che alcuna autorità intervenga. L’apertura dei varchi, dunque, non cambierebbe nulla perché i cittadini verrebbero comunque cacciati dalla battigia dai gestori come accade da anni. “Il comune avrebbe dovuto approvare un piano di utilizzazione degli arenili secondo quanto previsto dall’art. 1 comma 254 della legge finanziaria 2006 che parla di riequilibrio tra spiagge libere e quelle in concessione. Il comune se vuole fare sul serio deve: far applicare la legge sul libero accesso al mare ai fini della balneazione da ogni stabilimento e avviare la revoca della concessione in caso di reiterata violazione della norma; approvare un Pua (piano di utilizzazione degli arenili) che preveda il riequilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere a favore di queste ultime riducendo le cubature di almeno il 50% e ripristinando il lungomare”, continuano. “Dire che è stato abbattuto il lungomuro e restituita la visibilità è falso ed è una grande sciocchezza: un insulto all’intelligenza dei romani”, ha precisato il leader Bonelli.


Il Movimento 5 Stelle del municipio X commenta positivamente l’apertura dei varchi in una nota diffusa oggi: “Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell'inizio dei lavori per l'apertura dei varchi al pontile di Ostia. Si realizza finalmente un primo passo importante verso un'idea di libero accesso al mare che abbiamo sostenuto, da sempre, con una raccolta di firme, una serie di documenti presentati in aula consiliare e manifestazioni cittadine”.

Dividersi sull’accesso al mare è paradossale oltre che sbagliato. Per questo non capisco il ricorso al Tar da pare di alcuni imprenditori balneari. E’ sbagliato dividersi sull’accesso al mare dato che la normativa lo impone chiaramente. Piuttosto sarebbe opportuno discutere di progetti turistici che migliorino e qualifichino l’offerta balneare, restituendo a Roma Capitale la bellezza di una passeggiata lungo il mare. Da troppi anni su questo punto la discussione è completamente arenata e su questo come Amministrazione dobbiamo fare di più”, interviene il capogruppo del Pd in Assemblea Capitolina Francesco D’Ausilio.