Ostia antica – ‘Marcondirondirondello Aprite sto’ castello’. ‘2015 a 393.000 turisti è stato impedito di entrare Apritelo’. ‘Scusate la chiusura Citofonare Franceschini’. Queste le scritte presenti sugli striscioni ‘firmati’ dal comitato di quartiere Ostia antica Saline, Pro Loco di Ostia antica e Ostia antica Nostra 1926 che, in piena collaborazione, questa mattina hanno organizzato un flash mob per protestare contro la chiusura, che si protrae ormai da oltre due anni, del castello di Giulio II, a Ostia antica.


L’INIZIATIVA – All’iniziativa hanno assistito e partecipato molti cittadini e residenti, alcuni dei quali provenienti da Roma che nella vicina chiesa di sant’Aurea, nel borgo rinascimentale, erano stati invitati in occasione della prima comunione dei bambini. I presenti hanno apprezzato il sit in e ammirato anche il pannello, realizzato da uno street artist locale, raffigurante il cancello finalmente aperto della rocca.


L’OBIETTIVO – “L’obiettivo e la nostra speranza sono quelli di vedere finalmente decollare l'economia ed il turismo di un sito unico al mondo per la presenza degli scavi archeologici, inseriti recentemente su decreto del ministro Franceschini tra i parchi archeologici italiani, e del borgo rinascimentale, ma ancora non sufficientemente considerato”, spiega Gaetano Di Staso del locale comitato di quartiere.


LA PRO LOCO OSTIA ANTICA – “E’ stato davvero riuscito il flash mob per denunciare il perdurare della chiusura del castello di Giulio II che fino ad oggi ha reso impossibile la visita della Rocca a 393.000 turisti e visitatori”, hanno sottolineato il presidente della Pro Loco Roberto Maggi ed il vicepresidente Paolo Bondi. "Le associazioni attive sul territorio che oggi hanno dato vita a questa protesta ieri hanno ripulito le aiuole in piazza Gregoriopoli prendendo parte all'evento organizzato da Retake Roma Ostia Antica, a riprova che il nostro impegno in favore del territorio è quotidiano", ha dichiarato il presidente Roberto Maggi.


L’ECONOMIA - "L'economia turistica di Ostia antica è infatti fortemente legata al castello ed alla piena fruibilità del borgo: turisti e visitatori devono poter godere di queste bellezze incastonate nel centro storico di Ostia antica, pertanto respingiamo l'idea di un turismo 'mordi e fuggi' che si limita agli scavi: noi siamo qui, attivi ed operosi, per rilanciare questo stupenda parte di Roma e del X Municipio, aspettando una amministrazione che finalmente si accorga di questo tesoro", ha sottolineato il vicepresidente Paolo Bondi.


LA BATTAGLIA – La battaglia per la riapertura del castello, che ufficialmente fu chiuso per lavori di ristrutturazione, va avanti ormai da tempo. Tra i primi a denunciare la prolungata chiusura Gaetanto Di Staso, consigliere del locale comitato di quartiere e presidente dell’associazione Salviamo Ostia antica.


I CASCHI BLU DELLA CULTURA – Venerdì scorso, il 29 aprile, il ministro ai beni culturali Dario Franceschini, alla presenza del generale dei carabinieri Del Sette e del premier Renzi, hanno consegnato i diplomi ai 59 Caschi blu della cultura, 30 carabinieri e 29 esperti del ministero dei beni culturali, che in base ad un protocollo internazionale andranno a formare la prima task force italiana che tutelerà sul patrimonio artistico e culturale. Perché non intervenire anche a Ostia antica dove, sembrerebbe, i lavori siano conclusi ma l’apertura tarda ad arrivare?


LE MINI GUIDE – Con la chiusura della storica Rocca gli alunni della locale scuola Fanelli-Marini sarebbero impossibilitati, riferisce una ex allieva, ad effettuare le visite guidate nella quale sono gli stessi ragazzi a spiegare a turisti e visitatori la storia del castello. Si trattava di un progetto innovativo, quello delle mini guide, apprezzato dai turisti e che appassionava gli alunni che, per un giorno, si trasformavano in guide esperte pronte a raccontare le complesse vicende della rocca, svelandone misteri e retroscena.