Ostia - "È giunta dal ministero dell'Interno la risposta alla mia interrogazione riguardo il prolungamento del commissariamento di Ostia, ma devo ammettere di non essere soddisfatta nel merito delle argomentazioni fornite dal Viminale. Infatti, nella missiva del Ministero la ragione del prolungamento del commissariamento rimane tuttora vaga. Testualmente, facendo riferimento ad una Riunione tecnica di Coordinamento interforze, a cui avrebbe partecipato anche il Procuratore della Repubblica aggiunto presso il Tribunale di Roma, e ad una seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutasi nella Prefettura di Roma lo scorso 24 novembre ed il 2 dicembre, si evincerebbe che è 'ancora concreto il rischio di illecite interferenze della criminalità organizzata nell'istituzionale municipale'.

Da qui 'il parere favorevole al prosieguo della gestione commissariale, sì da consentirle il completamento delle attività di risanamento delle istituzioni locali, di riorganizzazione dei servizi e di recupero della legalità e della trasparenza già avviate'. Senza dubbio buoni propositi, ma rimane il fatto che la missiva si limita a denunciare l'esistenza di un rischio senza entrare nel merito. E soprattutto dopo importanti arresti e 16 mesi di gestione commissariale è quantomeno sorprendente che non sia stato ridotto il rischio di interferenze. Non vorrei che dietro il perdurare del rischio di infiltrazione si celi la volontà di non portare alle urne la popolazione lidense.

Sarebbe grave, anche perchè ritengo che ci sia il bisogno di avviare, certamente rispettando i principi di legalità e trasparenza, il rilancio del territorio. Un rilancio che non può avvenire se non attraverso forme di democrazia partecipata, l'unico vero strumento per sconfiggere la corruzione ed ogni forma di malaffare''. Lo dichiara la senatrice lidense di Ap, Fabiola Anitori.