Ostia - Accompagnare le Anffas del Sud verso la riforma del terzo settore, portare avanti asset fondamentali per le persone con disabilità come il turismo sostenibile e i progetti di vita. Ma soprattutto fare dei valori non negoziabili di Anffas (la più grande associazione italiana di famiglie e persone con disabilità intellettiva) la base per “dare alle nostre associazioni un futuro più solido, puntando su managerialità e tecnici di spessore pur rimanendo fisso l’obiettivo di fondo: la qualità della vita delle persone con disabilità”.

Per questo il consiglio direttivo e l’assemblea nazionale di Anffas hanno dato vita ad ‘Anffas Sud’. A ‘guidare’ questa nuova creatura, sotto forma di referente e portavoce, sarà Salvatore Parisi presidente di Anffas Salerno e Vice Presidente Nazionale, con una squadra di esperti scientifici capitanata da Angelo Cerracchio e manager giovanissimi ma già affermati come il Direttore Generale di Anffas Ostia Stefano Galloni e Alessandro Parisi di Anffas Salerno. A farne parte saranno le 5 regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia) alle quali si sono aggregate le 2 del centro Italia: Lazio e Abruzzo.

Circa 50 associazioni del centro-Sud Italia, per un indotto di almeno 20mila persone tra famiglie, lavoratori e partner. La presentazione lo scorso giugno a Roma in un incontro al quale hanno partecipato presidenti, associati e manager e che ha visto anche i contributi tecnici di Domenico Casciano per Anffas Puglia, Monica Saurra per Anffas Sardegna, Stefania Massacese per Anffas Abruzzo, Alessia Gatto per Anffas Sicilia e Gianfranco De Robertis per Anffas Onlus.

“Anffas Sud è parte integrante di Anffas, nasce infatti su impulso del presidente nazionale per sopperire al gap in termini di servizi che soffrono le associazioni del meridione rispetto a quelle del Nord - spiega Salvatore Parisi, Vice Presidente Nazionale e referente di questo nuovo progetto -. Gli obiettivi? Pur conservando la piena autonomia di ogni Anffas territoriale, vogliamo fare rete, scambiarci informazioni, mettere in risalto le grandi professionalità molte volte inespresse che operano nel Sud Italia, lavorare ad asset portanti come i progetti di vita, la riforma del terzo settore e il turismo sostenibile. Dobbiamo metterci in testa che i soldi pubblici sono finiti e per continuare a dare servizi efficienti alle famiglie, conservando lo spirito di fondo che è quello della qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva e la loro reale autonomia, dobbiamo avviare una nuova fase, superare residuali conVetti di ‘amatorialità’ e affidarci a manager e tecnici capaci di avviare una nuova fase. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare spazio ai giovani, che sono più formati di noi. Serve un ricambio generazionale”.

“Anffas Sud può dare molto - sottolinea Alessandro Parisi -. Si tratta di un riscatto da parte delle associazioni del sud Italia che hanno un potenziale enorme poco sfruttato. Punteremo molto sulla formazione, c’è poca conoscenza delle normative anche da parte delle stesse amministrazioni. La nostra ricetta? Formare una squadra di giovani tecnici e manager che possano rappresentare una risorsa in più per tutta Anffas Sud. Oggi la logica del ‘fai da te’ non premia più, servono professionalità, managerialità che sappiano gestire Anffas come un’azienda, con logiche di controlli di gestione e imprenditoriali, che abbiamo poi sempre lo stesso obiettivo: la vita delle persone con disabilità”.

“Per noi – spiega Stefano Galloni, direttore generale di Anffas Ostia, manager e tecnico di settore – è stato un onore ospitare nella Capitale il battesimo di Anffas sud, fondamentale per la crescita di Anffas Lazio. È evidente che ci sia una squadra giovane pronta e preparata per guidare dentro la riforma del terzo settore anche quelle associazioni più piccole, che spesso sono costrette a lottare da sole. È sicuramente motivo di orgoglio il mio coinvolgimento professionale ma ciò che conta sono le potenzialità ancora inespresse di un’area del Nostro Paese, che porta in sé i valori più profondi della solidarietà sociale e della capacità di adattamento alle novità, per cogliere al meglio i bisogni di Persone e Famiglie che verranno catapultate nel nuovo Terzo Settore. Rappresentatività, diversificazione e cuore Anffas, saranno la nostra forza”.